Nella Sala Consiliare della Provincia, alla presenza di oltre 70 rappresentanti dei servizi sociali messinesi, questo pomeriggio alle 16.00, si è svolto un incontro teso ad organizzare i prossimi appuntamenti del Movimento spontaneo dipendenti dei servizi sociali. I coordinatori del Movimento Mario Buzzai e Franco Bertuccelli, hanno introdotto i lavori ricordando le origini del neo Movimento, protagonista nel mese di Gennaio della sua prima iniziativa, con i dipendenti legati per 9 giorni e 9 notti ai cancelli di Palazzo Zanca, al fine di ottenere certezze per il futuro dei servizi sociali messinesi e per le proprie spettanze. Importanti le interazioni avute dal Movimento con Cgil e Prefettura, che oggi dà agli operatori dei servizi sociali l’opportunità di ottenere il pagamento diretto delle spettanze arretrate da parte del Comune. Gli stessi hanno promosso la nuova iniziativa “Sos Messina-Servizi Sociali”, che vedrà, dalla prossima settimana, la presenza dei dipendenti, a Piazza Cairoli con un gazebo per illustrate ai cittadini le attività e i servizi essenziali svolti negli anni dai diversi operatori. Nel corso dell’iniziativa verrà presentato e istituito il fondo “Sos Messina-Servizi Sociali”, con la raccolta di denaro, viveri e beni di prima necessità, da destinare alle famiglie di quegli operatori in difficoltà economica, a causa del mancato pagamento di stipendi e spettanze. «Il Movimento vuole ― dicono i suoi rappresentanti, Franco Bertuccelli e Mario Buzzai ― in un momento particolare per le economie sociali e politiche della città, porre l’accento su una vertenza sociale e comunale che non può più collocare i dipendenti dei servizi sociali e la loro attività come fanalino di coda delle preoccupazioni delle Istituzioni comunali, ma che al contrario, veda come centrale nel dibattito comunale gli importanti servizi da noi svolti e la nostra attività. Messina ― concludono ― ha bisogno di servizi sociali efficaci e sempre più vicini alle necessità dei cittadini e soprattutto degli operatori che quotidianamente assistono le fasce più deboli della società».
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