In seguito alla determina firmata nei giorni scorsi dal dirigente del dipartimento “Mobilità Urbana e Viabilità” del Comune, Mario Pizzino, relativa alle modalità di assegnazione degli spazi di sosta personalizzati per invalidi in zone ad alta densità di traffico, Reset replica: «Un ulteriore schiaffo a tutti i cittadini messinesi portatori di handicap». Il movimento chiede espressamente, al Commissario Croce, l’immediato ritiro della determina dirigenziale. «Al di là dell’esiguità delle somme necessarie alla realizzazione degli stalli, cosa che aumenta lo sgomento per l’assurdo provvedimento — scrive Reset in una nota —, crediamo che ancora una volta l’Amministrazione dimostri un atteggiamento vessatorio e un incredibile limite culturale rispetto ai problemi di Cittadini Messinesi troppo spesso considerati di serie “B”». E ricorda che qualche settimana fa l’associazione “Senza Barriere” e successivamente il “Movimento Italiano Disabili” avevano acceso i riflettori su tale inaccettabile situazione. «A confermare tale “in-cultura” — aggiunge — basti ricordare l’inesistente politica a sostegno dei portatori di handicap rispetto all’abbattimento delle barriere architettoniche».
E il provvedimento ha suscitato l’indignazione anche del candidato sindaco, Renato Accorinti, che chiede la revoca del documento che recita: «la disabilità consistente nella mancanza della vista, ove non associata ad altra patologia che comprometta la deambulazione , non costituisce presupposto per l’assegnazione dell’area di sosta personalizzata». «In altre parole — spiega lo staff di Accorinti —, se una persona è non vedente ma deambula, il parcheggio se lo deve pagare e quando muore il costo relativo alla realizzazione e alla manutenzione della segnaletica stradale, sia verticale che orizzontale, di individuazione e delimitazione dello spazio di sosta, nonché la relativa rimozione sono a totale carico dei tuoi eredi». Alla luce di ciò, lo Staff di Renato Accorinti Sindaco dissente dall’iniziativa «espressione — dice — di una politica che nel battere cassa sceglie di colpire i più deboli e perfino i disabili, infierendo con cinismo sulla sofferenza delle famiglie che vivono questi drammi».
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