Adesso si pensa di fare arrivare l’acqua con le navi

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nave-cisterna-navigazione-foschia-trasporto“Sono state individuate possibili soluzioni per l’emergenza idrica, tra le quali il rifornimento con navi, con autobotti, accelerazione dei tempi di ripristino delle condotte, individuazione di un bypass da effettuare con la condotta di Siciliacque”. Quest’ultima ipotesi prevede almeno 36 ore di lavori: occorre infatti collegare l’acquedotto Fiumefreddo con l’Alcantara all’altezza del paese di Alì. Lo ha detto Luigi La Rosa, direttore generale dell’Amam, all’uscita dal tavolo tecnico convocato in prefettura.
In particolare, la prefettura rappresentata dalla dott.ssa Cerniglia, ha comunicato al Sindaco di Messina la possibilità, prospettata dall’Autorità portuale di richiedere alla società napoletana Marnavi l’utilizzo di una cisterna della capacità di 5000 tonnellate con immissione diretta nelle condotte idriche.
Il Comune nelle prossime ore provvederà ad aumentare il numero delle autobotti per garantire l’acqua nella case dei messinesi. Pronti già otto mezzi ai quali dovrebbero aggiungersene ulteriori 18 messi a disposizione dalla Protezione Civile.
Intanto, il comitato messinese dell’Unione nazionale consumatori ha deciso di avviare una class action nei confronti dell’Amam, per l’interruzione del servizio idrico. “E’ evidente la grave e reiterata violazione dei diritti dei consumatori” dice il presidente Mario Intilisano, “chiederemo al giudice competente di accertare la grave condotta dell’Amam che, anche in ipotesi di emergenza, ossia la rottura della tubazione, non ha saputo garantire una razionalizzazione e distribuzione delle altre fonti di approvvigionamento, determinando la totale assenza del servizio idrico per oltre 5 giorni in gran parte della città, attività che non può ritenersi supplita dalla tardiva istituzione di due soli punti di distribuzione a mezzo autobotti”.
E in prefettura si è recato anche Michele Di Pietro in rappresentanza del movimento consumatori del Sud e del gruppo “L’Altra Messina”. Di Pietro ha ottenuto un colloquio con il vice prefetto Cerniglia. “Abbiamo avuto finalmente certezze dalla Prefettura, non si è parlato di tempi ma dell’attuale situazione. Il tavolo tecnico ha attivato le procedure per il recupero delle autobotti provenienti anche dalla provincia. Di conseguenza, le attività commerciali potrebbero trarre vantaggio, ma la situazione rimane comunque delicata. Toccherà al Comune risarcire i numerosi commercianti rimasti senz’acqua per diversi giorni e senza, all’inizio, nessuna comunicazione ufficiale”.

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