CittadinanzAttiva Messina, dopo aver preso atto dei dati Istat che documentano una situazione di profonda crisi per l’intero Sud e per Messina in particolare, ha esaminato con particolare attenzione il Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane 2014-2020, giungendo alla conclusione che Messina e la sua provincia potranno ribaltare l’attuale situazione solo se sapranno utilizzare al meglio gli strumenti ed i finanziamenti che vengono messi a disposizione delle città metropolitane.
In particolare “il Programma individua il Sindaco del Comune capoluogo delle 18 Città metropolitana ( in Sicilia invece potrà essere eletto sindaco della città metropolitana qualsiasi sindaco di uno dei comuni che fanno parte della città metropolitana) come Autorità urbana e Organismo intermedio, attribuendogli – nell’ambito della cornice strategica del Programma – ampia autonomia nella definizione dei fabbisogni e nella conseguente individuazione degli interventi (azioni integrate) da realizzare”. E più oltre si legge che “Il focus territoriale del Programma si concentra sul territorio dei Comuni capoluogo perché, come indicato in più punti dell’analisi delle sfide territoriali, è in tali territori che si concentrano i maggiori problemi e le risorse su cui far leva per uno sviluppo sostenibile e inclusivo.”
Un tale tipo di impostazione consentirà il recupero dell’affaccio a mare per il centro-sud della città (Maregrosso) e della Zona Falcata, la messa in sicurezza del territorio posto a Nord della città e la realizzazione della tangenziale al servizio dei villaggi che vi insistono, dell’Ospedale Papardo, Ospedale di Emergenza di III° livello e delle Facoltà Universitarie, l’acquisizione delle aree ferroviarie e militari dismesse, e quindi la realizzazione del secondo Tribunale. Ed anche la realizzazione dell’Aeroporto del Mela che ha ottenuto il consenso delle amministrazioni locali. Viene anche data ai sindaci la possibilità di proporre le soluzioni più idonee per l’eliminazione dei problemi che affliggono le loro collettività. Infine, in collaborazione con le altre Regioni, come prevede il programma, si potrà realizzare per scelta delle popolazioni interessate e non come scelta di altri il Ponte sullo Stretto oggi, dopo l’apertura del secondo canale di Suez, utile più che mai all’economia di tutte le regioni meridionali. E servirà anche a far diventare concreta e credibile la conurbazione con Reggio Calabria. Ma qualsiasi impegno diverrà nullo se non sarà affiancato da una politica effettivamente meridionalista da parte del Governo Nazionale.
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