Il Pilone di Torre Faro versa in condizioni di degrado. Lo denunciava due mesi fa il consigliere comunale Daniela Faranda e adesso lo conferma l’amministrazione. La torre alta 232 metri necessita di seri interventi di manutenzione, cosa che non avviene dal lontano 2001 quando era l’Enel a gestire l’imponente traliccio. Adesso tocca al Comune attivarsi ma l’operazione, dal punto di vista economico, potrebbe risultare proibitiva.
“Bisognerebbe intervenire sul Pilone – spiega l’assessore alla Manutenzioni Sergio De Cola – fino a dieci anni fa l’Enel provvedeva alla manutenzione ordinaria e straordinaria. Quando la proprietà del traliccio è passata al Comune sono stati eseguiti pochi interventi. Per ripristinare adeguati standard di sicurezza – continua De Cola – occorre una cifra vicina ai 200mila euro. Le casse comunali non permettono di spendere così tanto a meno che non si riesca a ricavare fondi dal tesoretto del consuntivo 2014”.
Il Pilone di Torre Faro, in funzione dal 1956 al 1994, è divenuto con gli anni un vero e proprio simbolo della città mai sfruttato a dovere, tenendo in considerazione anche la particolare posizione in cui si trova. Rilanciare la struttura potrebbe essere la via giusta per offrirle una seconda vita. In merito la Giunta avanza già qualche idea: “Si potrebbe concedere la gestione del Pilone ai privati – spiega De Cola – in questo modo si coprirebbe la spesa necessaria alla manutenzione. Terminati gli interventi, gli stessi privati potrebbero riattivare l’ascensore che permette di salire fino in cima al traliccio, creando una piacevole attrazione per cittadini e turisti e guadagnando al contempo”.
Intanto, secondo quanto denuncia Daniela Faranda nell’interrogazione rivolta al sindaco: “ad una attenta visione del Pilone, appaiono già evidenti attacchi di ruggine e segni di forte degrado, tali da mettere in grave rischio l’incolumità pubblica”.
Andrea Castorina
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