Partecipate, Santalco: “L’Amam non è in condizione di rilevare Messinambiente e Ato 3”

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Secondo i piani dell’amministrazione comunale, da domani Messinambiente e Ato 3 dovrebbero essere assorbite dall’Amam, nell’ottica di un definito riassetto delle società partecipate. Dal Comune, tuttavia, non è ancora trapelato nulla di ufficiale. Per quanto concerne Messinambiente si andrà verso l’ennesima proroga, per Ato 3 ci ha invece pensato direttamente il presidente della Regione Crocetta rimandando la questione di altre due settimane.

Sull’ingarbugliata vicenda interviene il consigliere comunale Giuseppe Santalco tutt’altro che ottimista sulla celerità del passaggio del comparto rifiuti all’Amam.  “Siamo stati facili profeti – spiega –  allorchè abbiamo detto che il termine del 30 giugno era un mero miraggio ed una data buttata lì solo come mero termine temporale. In realtà è necessaria una proroga di almeno 3 mesi per Messinambiente”.

Secondo Santalco, il Comune non ha ancora provveduto a completare l’iter necessario. “Occorre ribadire che all’attenzione del Consiglio Comunale non vi è alcuna delibera relativa alla futura gestione delle partecipate ed al percorso che l’amministrazione intende intraprendere, ma all’ordine del giorno vi è solo ed esclusivamente il contratto di servizio Amam di cui si aspetta la delibera del Cda dello stesso, ed una proposta di delibera relativa solo all’adeguamento dello Statuto Amam al controllo Organico”.

“L’Amministrazione sin qui – precisa Santalco – non ha presentato né lo Statuto di una nuova società in house, né un documento che descrive il passaggio di Messinambiente ad Amam, né un emendamento tendente ad ampliare lo Statuto dell’Amam per poter svolgere anche i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani”.

L’esponente Pd esprime forti perplessità sulle possibilità dell’Amam di assorbire Messinambiente e Ato 3.  Numeri alla mano, Santalco si sofferma sulla situazione finanziaria dell’Azienda Mediterannea Acque Messina che “sembrerebbe non aver versato al Comune l’importo di € 858.719,00 quale destinazione a dividendi degli utili di esercizio” ed il cui bilancio al 31 dicembre 2014 “sembrerebbe essersi chiuso con un utile di € 495.000,00 che detratto il 5% è inferiore all’importo di € 700,00 previsto nel Piano di Riequilibrio”. Inoltre, precisa Santalco: “L’Amam è ancora debitrice nei confronti del Comune di Messina di 9 milioni di euro risalenti alla costituzione della società, mentre ancora non è risolta la questione relativa al credito vantato dal Comune  per Proventi dal servizio raccolta e scarico acque reflue pari ad € 15.665.829 affidato alla Avvocatura Comunale con delibera n° 3 del 8.1.2013”.

Secondo il consigliere Santalco l’esposizione debitoria parziale dell’Amam ammonterebbe a 76 milioni di euro. “A ciò va sommato – precisa il membro del Consiglio comunale – un possibile decreto ingiuntivo esecutivo notificato ad Amam da parte di Enel”.

Giuseppe Santalco, dunque, invita il Comune a costituire entro il 31 dicembre  una nuova società (mista o in house )per la gestione della raccolta dei rifiuti a cui trasferire gradualmente mezzi,personale,autorizzazioni varie regionali,impianti e quant’altro per avviare il servizio nel 2016. Santalco prevede inoltre di trasferire  il personale Ato 3 a Messinambiente per farlo confluire successivamente nella New Coo, lasciando  inalterata la mission di Amam che dovrà occuparsi solo ed esclusivamente del Servizio Idrico Integrato.

Infine il capogruppo del Pd boccia il principale obiettivo della giunta in merito alle società partecipate. Santalco suggerisce di ” abbandonare l’idea della Multiservizi, in quanto è incomprensibile gestionalmente e tecnicamente trasferire  una azienda speciale (Atm) che sta gradualmente migliorando per immetterla in una nuova realtà societaria che diventerebbe un mostro dovendo gestire contemporaneamente:rifiuti,acqua e trasporto pubblico locale.  Ricordo all’amministrazione – conclude –  che le delibere n° 188 e 189 del 31 marzo devono ancora passare al vaglio del Consiglio,per cui prudentemente è consigliabile condividere un percorso sulle società partecipate la cui competenza è esclusiva del Consiglio Comunale”.

 

 

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