Messina. Conferita la laurea alla memoria di Sara Campanella: la sua luce non si spegnerà mai

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Conferita questa mattina a Sara Campanella nell’Aula Magna dell’Ateneo di Messina, alla presenza dei familiari, la laurea alla memoria. La cerimonia ha rappresentato un momento di raccoglimento e di riflessione, con la partecipazione dei docenti del CdS e della comunità universitaria.

Laurea alla memoria di Sara Campanella

La Rettrice prof.ssa Giovanna Spatari ha affermato: «Sara era una studentessa brillante, piena di vita e di progetti. Questa laurea alla memoria non è solo un riconoscimento del suo percorso accademico, il mantenimento di un impegno nei confronti dei suoi familiari, delle amiche e degli amici. Si tratta, piuttosto, della tappa di un percorso di promozione di una cultura contro ogni forma di violenza di genere. In questi mesi i nostri sforzi su questo versante sono stati costanti e il conferimento della laurea non costituirà certo un atto finale, ma un altro tassello di un mosaico più ampio, alla cui realizzazione l’Ateneo è impegnato quotidianamente. A riprova di ciò, non ci siamo voluti fermare all’organizzazione della cerimonia, ma abbiamo voluto inserirla in un’iniziativa più ampia».

L’iniziativa, infatti, è stata preceduta ieri, mercoledì 22 ottobre alle ore 19:00, da un evento dedicato al tema della violenza di genere: al Cinema Apollo è stato proiettato il cortometraggio “Fili invisibili”, diretto da Fabio Schifilliti, prodotto da Gran Mirci Film e realizzato nell’ambito del progetto “Oltre le ombre” dall’Istituto “ITT-LSSA Copernico” di Barcellona Pozzo di Gotto. 

La luce di Sara non si spegnerà mai

Con commozione, mamma Cetty, la mamma di Sara Campanella, ha dichiarato: «oggi è un giorno importante che avevamo sognato di vivere insieme a Sara in modo diverso. Sara ha fatto molti sacrifici in questi anni per raggiungere questo obiettivo, nonostante la distanza da casa. Si impegnava con dedizione nei suoi studi e faceva tanti sacrifici come tutti i fuorisede. Oggi siamo qui per renderle omaggio e memoria perché Sara merita di prendere la laurea. Noi porteremo sempre la sua luce ovunque andremo. Lei era coraggio e libertà. Non doveva andare così ma siamo qui per lei e dobbiamo farlo. Sara vive in ognuno di noi. È stata un dono prezioso che Dio ci ha donato e Lo ringrazio per avermi fatto dono di questa creatura meravigliosa anche per ciò che è stata per tutti, sia chi l’ha conosciuta che non. Sara oggi è luce e arriva a ciascuno. Sara vive».

Dopo l’entrata dei professori, della commissione, del Senato Accademico e del direttore generale, ha preso la parola la Rettrice prof.ssa Giovanna Spatari.

Visibilmente emozionata, la Rettrice ha ricordato che la giornata di oggi rappresenta un momento di commozione ma anche di riflessione collettiva. «Siamo tutti stretti alla famiglia di Sara Campanella la cui vita è stata spezzata da un atto di violenza che non potrà mai trovare giustificazione. La perdita di una studentessa è perdita della nostra speranza. Oggi conferiamo la laurea come gesto simbolico ed etico, un riconoscimento per un percorso interrotto ingiustamente ma che aveva già dimostrato l’intelligenza e la sensibilità della ragazza. Questo gesto è anche un impegno morale. Nel consegnare questa laurea ci assumiamo la responsabilità di custodire e continuare ad alimentare la luce di Sara che aveva acceso con la sua umanità. Era brillante, determinata e aveva tutte le caratteristiche di un professionista sanitario. Sara era l’incarnazione di ciò che la nostra Università aspira a formare: persone integre. Questo è forse il modo più autentico per ricordarla» – ha dichiarato.

La memoria è promessa di giustizia

La Rettrice ha evidenziato come l’Università deve rappresentare un luogo dove la conoscenza si trasforma in servizio e non deve essere un luogo in cui il tema della violenza sia estraneo. «È inaccettabile che il luogo di conoscenza ed educazione dove si formano menti e cuori delle nuove generazioni sia testimone di queste violenze. La violenza è un fallimento culturale che va contrastato con esempio, ricerca. Il sapere deve essere fondato sul rispetto. Questa è una ferita e un monito: la cultura non basta. La cultura non basta se non diventa responsabilità condivisa. Solo una comunità che educa al rispetto e all’ascolto può dirsi civile; questa è la sfida dell’Università» – ha continuato.

«Come Ateneo abbiamo il dovere di trasformare il dolore in gesto concreto con azioni che parlino di futuro e memoria. Il dolore se rimane chiuso diventa silenzio ma se si trasforma in azione diventa seme di cambiamento. Ci saranno borse di studio che porteranno il nome di Sara Campanella. Queste iniziative non vogliono rappresentare un contributo economico ma una segno tangibile, approfondire con studio e ricerca il tema della violenza. Ogni ricerca, tesi, sarà una voce in più contro il silenzio. La sua morte ci riporta al dramma di Lorena Quaranta e noi tutti abbiamo deciso che il cortile del Rettorato sarà intitolato a Sara e Lorena insieme, perché la loro memoria viva con noi come simbolo. La cultura può davvero salvare le vite. A novembre ci sarà una cerimonia per l’intitolazione del cortile. Oggi, mentre consegniamo simbolicamente questa laurea, onoriamo il sogno di Sara. Non solo: inoltre rinnoviamo il nostro compito come Università. Riaffermiamo che la conoscenza non è solo sapere ma anche responsabilità e che la memoria è anche promessa di giustizia. Vorremmo non dovere più pensare di organizzare cerimonie come queste».

La tesi di laurea di Sara Campanella

Dopo la Rettrice, hanno preso la parola il prof. Sergio Vinci, direttore di Biomorf, la Prof.ssa coordinatrice del corso di Laurea in tecniche di laboratorio biomedico e il relatore di Sara Campanella, prof. Berretta.

Il prof. Sergio Vinci ha espresso profonda ammirazione per la famiglia di Sara, ricordando come Papa Francesco abbia scelto novembre come mese dedicato al dolore dei genitori che perdono un figlio, per i quali non esiste parola per descriverli perchè è un dolore fuori da ogni logica umana.

Il prof. Berretta, relatore della tesi di Sara ha affermato: «non è facile introdurre una laureanda in un contesto del genere. Sara è una studentessa modello e aveva fatto della prevenzione il suo stile di vita. Con Sara, durante la terza lezione affrontavamo il tema del tumore alla mammella e finita la lezione è venuta nella mia stanza, determinata a chiedere e ottenere la tesi sull’oncologia».

La tesi di laurea di Sara Campanella dell’Università di Messina ha infatti come titolo “Il ruolo dell’epigenetica nella mutazioni patogenetiche dei geni BRCA1 e BRCA2 come strumento per ridurre il rischio di cancro ovarico e mammario”. A presentare il suo progetto è stata la collega Martina. 

Congratulazioni, dottoressa Sara Campanella

Dopo la proclamazione come dottoressa in tecniche di laboratorio biomedico con votazione di 110 su 110 e lode accademica, Fabio Corvino, presidente Nazionale dell’Albo dei Tecnici di laboratorio biomedico, le ha dato ufficialmente il benvenuto fra i professionisti. «Fra questi 25mila professionisti che siamo, oggi ne abbiamo una in più e sei tu, Sara. Benvenuta nella nostra comunità» – ha affermato.

A chiudere la toccante cerimonia di laurea di Sara Campanella a Messina, è stato il fratello di Sara, Claudio Campanella, con delle bellissime parole dedicate alla sorella, oggi dottoressa. «Parlare di mia sorella Sara non è facile perché lei è l’immensità. Sara amava la vita e la vita degli altri e forse per questo aveva scelto tecniche di laboratorio biomedico. Mia sorella credeva nell’amore che rispetta senza cancellare se stessi e non si confonde mai con il possesso. Sara è stata strappata alla vita in modo ingiusto ma quel gesto vile non spegnerà mai la sua luce. Immaginava di migliorare il futuro con il suo lavoro in laboratorio. Oggi sento che l’Università le restituisce simbolicamente il futuro che le è stato rubato. Anche se non è più tra noi fisicamente, Sara è con ogni ragazza che insegue i suoi sogni senza paura e dice no alla violenza» – ha dichiarato commosso.

«Oggi sei a tutti gli effetti dottoressa e da lassù il tuo sorriso illuminerà sempre il laboratorio» – ha concluso.

La cerimonia di consegna di laurea alla memoria di Sara Campanella nell’Ateneo di Messina ha rappresentato un momento toccante, di emozione, dolore e speranza per il futuro.

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