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Presidio a Palazzo Zanca. I 32 vigili concorsisti cercano “soluzioni possibili”

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contrattisti presidiocontrattisti 2Hanno scelto un giorno un po’ movimentato per iniziare la loro protesta a Palazzo Zanca. Quello della controversa conferenza per motivare la rinuncia alla carica di assessore di Elio Conti Nibali. Sono i 32 vigili urbani, vincitori di un concorso, stanchi di non essere ascoltati, che hanno dato vita a un presidio stabile al Comune, e non “leveranno le tende” fino a quando non riceveranno risposte e assicurazioni da parte dell’Amministrazione.

Risposte che ormai aspettano da tanto, troppo tempo. Che vorrebbero fossero basate su soluzioni possibili e non “improbabili voli pindarici”: «Cerchiamo quello che normalmente accade ovunque». Anche per far fronte alla necessità di una città che vive una mobilità caotica, chiedono che «vengano approntati dei progetti con i fondi dell’articolo 208 del Codice dalla Strada, che già li prevede». Progetti, attuabili con l’utilizzo del ricavato delle sanzioni, che consentirebbero le assunzioni a tempo determinato e più personale da destinare al controllo della viabilità.

«Il Comune ha già deliberato tali destinazioni nel 2010, 2011, 2012. Destinazioni ˗ sottolineano ˗ che hanno portato dei residui che non vengono utilizzati e che di anno in anno si accumulano inutilmente». Le richieste, più volte avanzate, dai 32 concorsisti trovano anche il parere positivo del Ministero dell’Interno ˗ che si era espresso in tal senso già nel 2013 ˗ e che di nuovo ha suggerito l’impiego dei proventi delle sanzioni per rendere possibili le assunzioni.

Non riescono a comprendere come una città «con una mobilità allo sbando, ha risorse economiche e umane che non impiega».

«Vogliamo delle spiegazioni oggettive su questo. Già dal 2013, quando si è insediata l’amministrazione Accorinti ˗ spiegano ˗, abbiamo presentato alcune istanze senza ricevere risposte, tranne quel “libro dei sogni” dell’assunzione a 36 mesi».

Loro si accontenterebbero di lavorare anche a 18 ore. Puntano, infatti, ad avere opportunità vere, concrete, immediate, per risolvere uno stallo che incide negativamente a livello occupazionale e cittadino.

E a questo proposito, che fine hanno fatto i fondi ecopass ai quali si era anche accennato in passato? «Noi siamo stati assunti con i fondi Ecopass ˗ ricordano i 32 concorsisti.  A Villa S. Giovanni, altra città che usufruisce di tali fondi come Messina, è stato indetto un concorso e sono state fatte delle assunzioni utilizzandoli proprio come fonte di finanziamento».

Messina ˗ lamentano ˗, nonostante diverse possibilità ˗ i fondi della 208 dal 2011 e quelli ecopass ˗ rimane ferma. «Abbiamo festeggiato una proroga della graduatoria, ma per il resto ancora nulla».

Per quanto riguarda invece l’assunzione a tempo indeterminato dei precari del Comune, hanno precisato: «Sono due situazioni che non si incontrano. Non esistono le conflittualità tra “noi” e “loro” di cui si è parlato, si è voluta montare ad arte una presunta ostilità che ha contribuito ad alimentare una “guerra tra poveri”. Che in realtà non esiste».

«Abbiamo presentato tutte le possibili proposte all’Amministrazione, supportate da ricca documentazione» per superare questa criticità. Ora è tempo di risposte. E hanno assicurato che il presidio sarà mantenuto fino al raggiungimento di una soluzione positiva della vicenda.

 

Giusy Gerace

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