Primo prelievo multiorgano eseguito all’ospedale Barone Romeo di Patti

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Eseguito il primo prelievo multiorgano presso l’ospedale Barone Romeo di Patti, che ha consentito la donazione di fegato, reni, cuore e cornee.

Primo prelievo multiorgano: un lavoro di squadra

L’ospedale Barone Romeo di Patti ha realizzato il primo prelievo multiorgano, reso possibile grazie alla donazione di una paziente deceduta per una grave emorragia cerebrale. L’intervento ha coinvolto diverse equipe mediche in un complesso lavoro di squadra. Tale procedura, di elevata complessità clinica, ha evidenziato la professionalità del personale dell’UOC di Anestesia e Rianimazione, diretto dalla dottoressa Sara Caliò.

Il fegato e i reni sono stati prelevati dall’equipe dell’ISMETT, il cuore dall’equipe del Policlinico di Bari e le cornee dal dottor Felice Genovese, responsabile dell’oculistica dell’ospedale di Patti.

Il direttore sanitario di Patti, dottor Giovanni Merlo, ha seguito l’intero iter con la dottoressa Annalisa Arrigo, referente del P.O. di Patti per i trapianti. Hanno collaborato il dottor Giuseppe Bova, coordinatore locale per i trapianti dell’ASP di Messina, il dottor Gaetano Crisà, capo dipartimento Servizi ASP, il dottor Filippo Lo Presti, direttore della Neurologia di Milazzo e il dottor Maurizio Spitaleri, tecnico di neurofisiopatologia dell’ospedale Piemonte, che ha eseguito l’accertamento di morte cerebrale. Le operazioni si sono svolte in coordinamento con il Centro Regionale Trapianti della Sicilia.

L’importanza della donazione

Il direttore generale dell’ASP di Messina, Giuseppe Cuccì, ha espresso il proprio orgoglio, sottolineando: «questo è un gesto di grande generosità. In un momento di dolore così profondo, testimonia la sensibilità della famiglia della donatrice, alla quale va il nostro sincero ringraziamento. Il contributo di tutti gli specialisti coinvolti è stato fondamentale per accendere una nuova speranza per altre vite. È necessario continuare a sensibilizzare sulla donazione. Bisogna diffondere informazioni corrette per scelte consapevoli. Le aziende sanitarie devono garantire processi etici e trasparenti, mentre la formazione del personale e la collaborazione tra enti restano essenziali per ottimizzare queste procedure. Il nostro obiettivo è migliorare la qualità della vita dei pazienti in attesa di trapianto, e il prelievo multiorgano rappresenta un passo cruciale in questo cammino».

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