È ufficiale: da oggi, 1 agosto 2023, per 169mila famiglie è sospeso il Reddito di Cittadinanza. Ci saranno però altre misure di inclusione e sostegno erogate dall’INPS. Vediamo chi continuerà a ricevere il contributo, chi no, e quali sono le alternative per chi si trova in condizione di difficoltà economica.
La comunicazione è arrivata nei giorni scorsi con un messaggio arrivato tramite SMS da parte dell’INPS: «Domanda di RDC sospesa come previsto dall’art. 13 del DL48/2023 conv. Legge 85/2023. In attesa eventuale presa in carico da parte dei servizi sociali». Da oggi, 1 agosto 2023, quindi, 169mila famiglie non riceveranno più il Reddito di Cittadinanza, ma potranno usufruire di altre misure.
A chi è stato sospeso il Reddito di Cittadinanza?
A spiegare a chi è stato sospeso il Reddito di Cittadinanza e a chi no è direttamente l’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale). La misura cessa alla scadenza della fruizione della settima mensilità. Resta in vigore solo per le famiglie che hanno un componente minorenne, disabile o con almeno 60 anni di età e comunque non oltre il 31 dicembre 2023.
A partire dal 1° gennaio 2024, anche queste categorie a cui si aggiungono le persone che si trovano in una condizione di svantaggio accertata dall’inserimento in programmi di cura e assistenza dei servizi sociosanitari territoriali, dovranno richiedere l’attivazione della misura “Assegno di inclusione” per continuare a beneficiare dell’integrazione al reddito.
Le alternative
Gli strumenti a disposizione al posto del Reddito di Cittadinanza sono principalmente due: il Supporto alla formazione e al lavoro e l’Assegno di Inclusione.
Cos’è il Supporto alla formazione e al lavoro
Il Supporto alla formazione e al lavoro è una misura attiva dal 1° settembre 2023, che prevede l’accesso a progetti di formazione, qualificazione e riqualificazione professionale, orientamento e accompagnamento al lavoro per le persone tra i 18 e i 59 anni. È destinato a persone residenti in Italia da almeno 5 anni di cui gli ultimi 2 in via continuativa.
Obiettivo della misura è aiutare le persone in difficoltà a trovare un’occupazione attraverso diversi strumenti come programmi di formazione, progetti utili alla collettività, servizio civile universale e offerte di lavoro adeguate alle caratteristiche e alle competenze di ognuno. Per chi avvia il percorso previsto dal Supporto alla formazione e al lavoro è previsto un beneficio economico di 350 euro mensili erogato con bonifico per la durata delle attività formative o delle altre iniziative indicate, per un massimo di complessivi 12 mesi.
Chi può riceverlo?
- Dall’1 settembre 2023 – le persone tra i 18 e i 59 anni con ISEE non superiore a 6.000 euro, che siano in possesso degli ulteriori requisiti richiesti; possono attivare il proprio percorso di formazione e attivazione lavorativa, rilasciando la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro e dimostrando di essersi rivolte ad almeno 3 agenzie per il lavoro o enti autorizzati all’attività di intermediazione, quale misura di attivazione al lavoro.
Cos’è l’Assegno di Inclusione
L’Assegno di inclusione riconosce un beneficio economico quale integrazione mensile al reddito familiare e un contributo per l’abitazione concessa in locazione. Il beneficio economico viene erogato per 18 mesi tramite uno strumento di pagamento elettronico ricaricabile chiamato “Carta di Inclusione” e può essere rinnovato per 12 mesi (con sospensione di un mese).
Chi può riceverlo?
- Dall’1 gennaio 2024 – possono beneficiare dell’Assegno di inclusione le famiglie che includono componenti minori, disabili, con almeno 60 anni di età o in condizione di svantaggio accertato dall’inserimento in un programma di cura e assistenza dei servizi sociosanitari territoriali che abbiano i requisiti richiesti.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il portale dell’INPS.
(364)