Consiglio Comunale al palo dopo le dimissioni di Cateno De Luca, mentre la Giunta Basile deve fare i conti con la perdita di quella maggioranza bulgara che l’aveva accompagnata finora. A commentare, il tre consiglieri di Fratelli d’Italia, Libero Gioveni, Pasquale Currò e Dario Carbone.
Terremoto in Consiglio Comunale: la maggioranza scende a 15 consiglieri in un testa a testa che ha portato, nei giorni scorsi, a far saltare l’elezione del nuovo Presidente. Poi le dimissioni di Cateno De Luca (da consigliere comunale), che hanno imposto uno stop ai lavori d’Aula in attesa della surroga. Intanto, due consigliere della maggioranza sono passate all’opposizione e la Lega (lista “Prima l’Italia”) si è sostanzialmente sfilata dall’alleanza con Basile.
A commentare, a 24 ore dall’ultima seduta “lampo”, i consiglieri del gruppo di Fratelli d’Italia, Libero Gioveni, Pasquale Currò e Dario Carbone: «Indipendentemente da chi assumerà il ruolo di nuovo Presidente del Consiglio Comunale – scrivono in una nota –, non possiamo non certificare che in questi primi dieci mesi di mandato il duo De Luca/Basile ha di fatto dilapidato, per ragioni che certamente ci riguardano poco, un patrimonio di numeri d’Aula che all’inizio consentì a qualcuno che rideva a 32 denti sbeffeggiandoci, di asserire che a noi dell’opposizione non ci avrebbero consentito di toccare palla!».
«Ebbene – aggiungono – non solo noi e altri gruppi di opposizione la palla l’abbiamo toccata eccome, ma rischiamo adesso anche di “fare goal e palla al centro”! Il delirio di onnipotenza del loro allenatore, infatti, sta portando questa squadra di governo della città alla deriva e prova ne è il fatto che questa attuale paralisi politico-amministrativa sta avvenendo, per responsabilità certamente da attribuire a una sua dimissione calcolata “a tempo” per fini politici personali, proprio in un momento in cui occorrerebbe approvare atti importanti come il Bilancio di Previsione 2023 con annesso DUP, il nuovo piano Tari e tutte le delibere di carattere amministrativo».
Il bersaglio dei consiglieri di Fratelli d’Italia sono poi le partecipate comunali, ma non solo: «La città – affermano – non è stupida e ha certamente compreso che in questo primo scorcio di mandato, salvo aver assistito ad aumenti di indennità di sindaco e assessori, all’aumento delle partecipate con l’avvento di un’altra travestita da Fondazione, all’aumento delle bollette dell’acqua, all’eliminazione dello sconto per la differenziata, alla confusione e ai malumori generati per la long list della Messina social city che ha visto dimettere anche il suo terzo direttore generale, alle dimissioni di un validissimo assessore capace di intercettare fondi europei, al flop di una parte dell’isola pedonale già cancellata e al dietro front per una pista ciclabile penalizzante a contrada Principe, non ha certamente più visto nulla di concreto ed importante per una cittadinanza che si sarebbe aspettata ben altro!»
«Pertanto – concludono Gioveni, Currò e Carbone –, al netto di ciò che accadrà in Aula fra qualche giorno con il rebus della presidenza facciamo adesso appello al sindaco Basile che, non avendo più un’ombra ingombrante dentro il Palazzo che, spiace dirlo, ne ha sminuito la sua figura istituzionale, dovrà concentrarsi su ciò che è rimasto della sua maggioranza e dando a nostro avviso quella giusta considerazione politica a tutti i gruppi consiliari che finora, con grande senso di responsabilità, hanno dimostrato con proposte concrete e azioni vigili sull’operato dell’Amministrazione, di avere a cuore le sorti di una città che adesso non meritava certamente di assistere a questo indecoroso spettacolo».
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