Messina, IMU su immobili demoliti da 8 anni. Gioveni: «Vicenda grottesca, si ponga rimedio»

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«Si può mai pagare l’IMU per degli immobili demoliti circa 8 anni fa? A Messina succede sistematicamente tutti gli anni!»: a segnalarlo è il consigliere comunale Libero Gioveni, che porta all’attenzione dell’Amministrazione Comunale una vicenda che definisce «grottesca». Succede, nello specifico, alle famiglie che risiedevano nelle palazzine del complesso edilizio “Casa Nostra”, demolite per ragioni di sicurezza.

Facciamo un passo indietro. Circa vent’anni fa alcuni residenti del complesso “Casa Nostra” della cooperativa “La Gazella” di Tremonti hanno dovuto lasciare le proprie case per ragioni di sicurezza legate a uno smottamento del terreno. Le strutture sono state demolite nel 2015 ma, ancora oggi, agli ex residenti arriva l’IMU da pagare.

A denunciare la situazione, accogliendo le segnalazioni delle famiglie, è il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Libero Gioveni, che chiede l’intervento della Giunta Basile: «La vicenda di queste palazzine – spiega – è ben nota perché nell’anno 2000 i proprietari di quegli appartamenti, dopo tanti sacrifici economici fatti per l’acquisto, hanno dovuto sgomberarli dicendo addio ai loro sogni, tanto da diventare per 15 anni degli stabili “fantasma”! Nel novembre 2015, finalmente, ben quattro palazzine furono totalmente abbattute (si trattava delle palazzine A/12, A/13, B/9 e B/11), per cui divenute di fatto “inesistenti”!».

«Eppure – racconta l’esponente di Fratelli d’Italia – nonostante appunto l’inesistenza degli immobili, il Dipartimento Tributi, da circa 8 anni a questa parte, invia l’IMU a tutti gli ex proprietari che nel frattempo avevano acquistato un altro appartamento che di fatto era ridiventato il primo (quindi il tributo non va pagato essendo “prima casa”), con la conseguenza che ogni anno gli stessi ex proprietari devono recarsi negli uffici a chiedere l’annullamento degli avvisi che poi ottengono puntualmente!».

Ma com’è possibile? «Sembrerebbe – spiega Gioveni – che il disguido nasca dal fatto che Palazzo Zanca, dalle operazioni di demolizione, non abbia ancora comunicato al Catasto l’avvenuto abbattimento degli immobili. Chiedo quindi che si ponga fine ai disagi per queste famiglie che vorrebbero senz’altro dimenticare quello che certamente per loro è stato un trauma, ma che così, con gli avvisi IMU che puntualmente giungono ogni anno, non possono di certo cancellare dalla loro mente».

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