Confermato lo sciopero dei benzinai previsto dalle 19.00 del 24 alle 19.00 del 26 gennaio in tutta Italia. A indirlo sono stati i sindacati Faib, Fegica e Figisc/Anisa. Rigettato l’appello fatto dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. «Non ci si può chiedere di autorizzare nuovi adempimenti e nuove sanzioni a carico dei gestori» scrivono le organizzazioni sindacali in una nota.
Continuano i tentativi di trattativa tra il Governo Meloni e Faib, Fegica e Figisc/Anisa, decisi ormai a portare avanti lo sciopero che coinvolgerà questa settimana i benzinai di tutta la Penisola, self service compresi. Nel mirino dei sindacati, le misure previste dal Decreto Trasparenza, che prevedono, tra le altre cose, l’obbligo di esposizione di un cartello con i prezzi medi regionali dei carburanti; obbligo inizialmente giornaliero, poi diventato settimanale. Contestate anche le multe e le sanzioni previste dal provvedimento.
Ieri il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha lanciato un appello per bloccare lo sciopero, ma la situazione non è cambiata, anzi, lo scontro sembra essersi inasprito, sebbene da entrambe le parti resti l’intenzione di dialogare fino all’ultimo minuto. Lo sciopero dei benzinai, quindi, salvo sorprese dell’ultimo minuto, è confermato. Come anticipato, si svolgerà dalle ore 19.00 di martedì 24 alle ore 19.00 di giovedì 26 gennaio 2023, e coinvolgerà anche i self service. Dovrebbero comunque essere garantiti i servizi minimi essenziali, lasciando quindi aperti i distributori gestiti direttamente dalle compagnie petrolifere.
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