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Maltrattamenti contro convivente aggravati da odio razziale: scatta l’allontanamento

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Dovrà rispondere di maltrattamenti contro la convivente, aggravati dalla finalità di odio e discriminazione etnico e razziale e di lesioni personali aggravate il 54enne arrestato dai Carabinieri in provincia di Messina. Il report dei militari. 

I Carabinieri della Stazione di Patti (ME) hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Patti, su richiesta della locale Procura della Repubblica, diretta dal dott. Angelo Vittorio Cavallo, nei confronti di un uomo di 54 anni, ritenuto responsabile dei reati di maltrattamenti contro familiari e conviventi aggravato per essere stato abitualmente perpetrato per finalità di odio e discriminazione etnico e razziale e lesioni personali aggravate.

Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e per l’indagato vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva, ai sensi dell’art. 27 della Costituzione.

Verso la fine di novembre scorso, su richiesta pervenuta all’utenza telefonica d’emergenza “112 NUE”, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile – Sezione Radiomobile sono intervenuti a Patti, presso un’abitazione, a seguito di un’aggressione fisica patita da una donna extracomunitaria ad opera del convivente. I militari dell’Arma appena giunti sul posto, dopo avere identificato l’uomo innanzi all’abitazione di interesse, avevano modo di apprendere dalla persona offesa, affacciatasi al balcone, che, poco prima, era stata aggredita e minacciata dal proprio compagno. Una volta giunti nell’appartamento i militari avevano quindi modo di riscontrare che la richiedente aveva dei graffi ad un braccio e che sul pavimento vi era il vetro in frantumi di un tavolino, mentre su un ulteriore tavolo vi erano due borse da donna tagliate.

Nel raccontare dell’aggressione patita, la donna riferiva di essere stata malamente apostrofata e minacciata di morte dal compagno che la aveva anche aggredita fisicamente, per poi colpire un tavolino in vetro, mandandolo in frantumi. Proseguendo il racconto, la donna riferiva ai militari di essere riuscita a proteggersi, in attesa del loro arrivo, riparandosi in un altro locale della casa, chiudendo la porta a chiave.

Dal predetto intervento è scaturita l’indagine dei Carabinieri della Stazione di Patti condotta, anche su dell’Autorità Giudiziaria, che ha permesso di documentare come dal gennaio 2021, durante la loro convivenza, l’uomo avesse più volte aggredito fisicamente la donna che, frequentemente e per futili motivi, era stata oggetto di ripetute offese legate anche alla sua diversa origine, umiliazioni, minacce gravi, anche di morte.

Pertanto, la Procura della Repubblica di Patti, sulla scorta del grave quadro indiziario emerso dalle attività compiute dai Carabinieri di Patti, ha richiesto e ottenuto dall’Ufficio G.I.P. del locale Tribunale l’emissione della misura cautelare personale dell’allontanamento dalla casa familiare dell’indagato, con la prescrizione di lasciarla immediatamente e di non farvi rientro e di non accedervi senza preventiva autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria e del divieto di avvicinamento alla persona offesa, eseguita dai militari della Stazione Carabinieri di Patti.

FONTE: Legione Carabinieri “Sicilia” – Comando Provinciale di Messina

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