Regista, autore e produttore teatrale e televisivo. Si è fatto strada con impegno, dimostrando una grande passione per la sua professione che lo ha consacrato anche a livello internazionale. Il suo merito è stato quello di aver dato spessore al musical in Italia. Massimo Romeo Piparo torna a Messina con la più grande opera rock di tutti i tempi, il Jesus Christ Superstar. Per celebrare i 20 anni della versione italiana in lingua originale da lui firmata, lo spettacolo si avvarrà della presenza di Ted Neeley, il Gesù originale della pellicola di Norman Jewison del 1973.
Tre trascorse edizioni, 11 anni in cartellone nei Teatri italiani, 84 città toccate dal fenomeno Jesus Chirst, accolto sempre con estremo entusiasmo dal pubblico. Per questo importante anniversario, la conclamata versione di Piparo fa tappa anche nella città dello Stretto: abbiamo raggiunto telefonicamente il regista.
Jesus Christ Superstar è stato considerato “evento teatrale dell’anno”. Qual è la chiave del grande successo di questo musical?
Ha avuto il merito di portare in auge il musical negli anni Settanta. Sotto questo profilo è stato importantissimo perché ha segnato una svolta, un cambiamento importante in questo ambito. Ed è rimasto un capolavoro, un caposaldo, che ha fatto la storia del genere. Non dimentichiamo che dietro quest’opera ci sono due grandissimi autori come Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, due miti, che non hanno mai sbagliato un colpo.
Com’è stato lavorare prima con il Giuda originale del film di Norman Jewison, Carl Anderson, e ora con Gesù, Ted Neeley?
Per me è stata la più grande ricompensa. Sono i due interpreti che hanno fatto la storia di questo film. Ted Neeley ha reso internazionale il suo personaggio, tanto apprezzato in tutti questi anni. Stiamo anche valutando l’ipotesi di una tournée internazionale. È una situazione che mi gratifica enormemente.
Hai definito questa versione come “la più matura e compiuta” del Jesus Christ che hai diretto. Cosa è cambiato in questi 20 anni e come è cambiato Massimo Piparo?
È come preparare per vent’anni la pasta con le sarde: alla fine ti riesce bene. Il confronto costante con quest’opera mi ha permesso di conoscerne ogni nota, ogni battuta, ogni parola. È stato un approfondimento maturato nel tempo che mi ha anche consentito di accostarmi ai Vangeli e alle Scritture, per un mio interesse personale, nonostante l’approccio del musical rimanga laico. È una maturità che ho acquisito soprattutto sul campo, con l’esperienza come regista e produttore, anche grazie agli scambi diretti con il mio gruppo di lavoro.
Il tuo rapporto con la figura di Gesù…
Mi sono avvicinato a questa da laico, curioso e soprattutto rispettoso. Un rispetto che va al di là, appunto, della fede. È certamente una figura affascinante. Durante gli spettacoli abbiamo anche proiettato sullo schermo alcuni passi significativi delle Scritture, operazione molto gradita al pubblico credente. Ribadisco, però, che Jesus Christ Superstar rimane un’opera il cui intento è universale e laico.
Che effetto fa celebrare questo importante anniversario anche nella tua città?
È il luogo dal quale sono partito. Ho iniziato a Messina, tra tante e vecchie polemiche. Il mio è stato un gesto di coraggio che ha dato alla luce questo progetto pionieristico. Ci ho creduto molto e ho investito tutto sia in termini di risorse artistiche che economiche.
Grande successo a Roma al “Sistina”, cosa ti aspetti dalla date siciliane?
Dalla Sicilia non mi aspetto più molto. L’ultima volta che sono stato al Teatro di Verdura a Palermo, la seconda replica dello spettacolo è saltata e il pubblico che aspettava ai cancelli non era stato avvisato. Ora c’è dietro un’organizzazione più seria di allora e sicuramente le cose andranno diversamente. Ecco, per me sarà un riscatto.
Attualmente, qual è lo stato di salute del musical in Italia?
Uno stato di malato grave. Anzi, tra i malati gravi, il musical è quello che forse ancora non è in prognosi riservata. È stato un periodo in cui il genere è diventato di moda, dando vita sempre più spesso a produzioni di basso livello che hanno causato una certa disaffezione del pubblico. Il musical ora ha un compito delicato: quello di riconquistare la fiducia perduta.
Giusy Gerace
Curriculum di Massimo Romeo Piparo
Regista, autore e produttore dei più grandi successi teatrali e televisivi degli ultimi anni Massimo Romeo Piparo è il Direttore Artistico del Teatro Sistina di Roma e già del Teatro Nazionale di Milano, del Teatro Greco di Tindari e del Teatro Stabile di Messina. Celebrato anche all’estero, il regista che ha portato il Musical italiano al centro della scena internazionale è stato l’artefice di grandi successi come tre memorabili edizioni di Jesus Christ Superstar e di My Fair Lady; The Full Monty; Sette Spose per Sette Fratelli; Il Vizietto-La Cage auxFolles; Rinaldo in campo; HairSpray Grasso è bello!; Smetti di piangere Penelope!; Evita; Tommy; Cenerentola; La Febbre del Sabato Sera; Lady Day; Alta Società.
Ha studiato Lettere Moderne all’Università di Messina. Nell’anno Accademico 2006/2007 ha insegnato “Istituzioni e tecniche di Regia” alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Messina. Nel 1995 è stato Direttore Artistico del Teatro Greco di Tindari. Nel 1996 ha diretto Corrado Guzzanti nel suo debutto teatrale con lo spettacolo Millenovecentonovantadieci. Nel 1998 ha fondato la “Planet Musical Italy” con cui ha prodotto e diretto le edizioni originali dei musical più famosi: Evita; Tommy; Jesus Christ Superstar.
Con quest’ultimo allestimento è riuscito a riportare sulle scene, a trent’anni dal film, Carl Anderson nel ruolo di Giuda, vantando tutt’oggi il record italiano del Musical più longevo coi suoi 11 anni consecutivi di programmazione. Ha inoltre curato la traduzione in italiano e diretto l’edizione integrale del musical My Fair Lady. Dal 2001 è in programmazione il grande successo La Febbre del Sabato sera che ha già registrato il record italiano di programmazione nello stesso Teatro con 16 settimane consecutive al Nazionale di Milano ed è stato lo spettacolo più visto della stagione 2002/2003. Lo spettacolo è stato in tour anche nella stagione dall’ottobre al dicembre 2007. Nell’estate del 2002 ha inaugurato il Festival di Benevento Città Spettacolo diretto da Maurizio Costanzo, con il musical Lady Day-La Signora Billie Holiday interpretato da Amii Stewart, di cui ha scritto il libretto originale.
Dal 2000 al 2004 è il Direttore Artistico del Teatro Nazionale di Milano. Nel 2004 per la Ballandi Entertainment è autore per il programma RaiUno “Stasera pago io-Revolution” condotto da Fiorello. Dal febbraio 2005 è autore e capo progetto delle prime tre edizioni di “Ballando con le Stelle” condotto da Milly Carlucci sempre su RaiUno. Il fortunato format sul ballo è forse il più importante frutto del lavoro creativo di Piparo che ha confezionato il programma forse di maggiore successo della rete ammiraglia Rai. Nell’estate 2005 è direttore artistico e capo progetto della rassegna “Garda che… musical!” e dello speciale in prima serata “Garda on Broadway” su RaiDue. Nel 2006 è Direttore Artistico e Autore per la Endemol Italia di “Notti sul Ghiaccio” condotto da Milly Carlucci su RaiUno.
Dal giugno 2005 è stato Direttore Artistico del Teatro Stabile di Messina. Nel gennaio 2007 ha debuttato con un nuovo musical di Cole Porter, Alta Società, interpretato da Vanessa Incontrada. Nell’estate 2007 è stato impegnato con il “Festivalbar 2007” per Italia1. Ha, infine, curato la direzione artistica, e ne è stato capo-progetto, di “Miss Italia nel Mondo” e dell’indimenticabile edizione di “Miss Italia 2007” per RaiUno, ultima conduzione in diretta di Mike Bongiorno, affiancato da Loretta Goggi. Ha curato la realizzazione di format in prima serata RaiUno tra cui: “I Sogni son Desideri”; “Usa la testa” e “Adamo&Eva”. Nel 2008 è stato capo progetto dello “speciale” prodotto da Endemol per Canale5, “È nata… una Stella Gemella”, presentato da Lorella Cuccarini. Dal 2008 al 2009 è consulente di RaiUno per lo sviluppo e la creazione di nuovi format d’intrattenimento.
La stagione teatrale 2008/2009 lo ha visto impegnato nella messinscena di due nuovi musical: HairSpray Grasso è bello!, eletto a Londra e Broadway “miglior musical dell’anno”, e Cenerentola con Roberta Lanfranchi e Antonio Cupo. Nella stagione 2010/2011 ha riportato in scena nei maggiori teatri italiani, dopo 15 anni dalla prima rappresentazione italiana e al suo 40°anniversario, lo storico musical Jesus Christ Superstar, un grande successo di pubblico e critica con Max Gazzè e Ivan Cattaneo nel ruolo di Erode, Matteo Becucci, Mario Venuti, Simona Bencini e Paride Acacia. Nella stagione 2011/2012 oltre al musical Il Vizietto-La Cage aux Folles con la coppia Massimo Ghini e Cesare Bocci, porta in Tour la Commedia brillante “tutta al femminile” Smetti di piangere Penelope! che arriva in Italia dopo lo strepitoso successo ottenuto a Parigi e che nella versione adattata e diretta da Piparo, porta sul palcoscenico uno dei temi più attuali dell’universo femminile con Tosca D’Aquino, Roberta Lanfranchi e Samuela Sardo.
Sempre nella stessa stagione, per il “Sistina” cura la Regia e il riadattamento della Commedia Musicale di Garinei & Giovannini, Rinaldo in campo, con Serena Autieri, Fabio Troiano e le indimenticabili musiche di Domenico Modugno, messo in scena per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unita d’Italia. Ancora per la tv, Massimo Romeo Piparo nel 2012 è tra gli autori del programma “Amici”di Maria De Filippi, prima serata su Canale5, e ha confezionato i format “Sognando Pavarotti”, “Ballando sul 5”, “Sei Superstar” e il soggetto per serie Tv “Vite in ballo”. Nel 2012 segna 25 giorni di “tutto esaurito” al Manzoni di Milano con una nuova strepitosa versione de Il Vizietto-La Cage aux Folles con Enzo Iacchetti e Marco Columbro, un grande successo di pubblico e di critica che si ripeterà anche l’anno successivo. Debutta, invece, l’11 dicembre 2012 al “Sistina” di Roma, My Fair Lady, uno dei più amati classici della storia del Musical con Vittoria Belvedere e Luca Ward, lo spettacolo più visto delle vacanze di Natale anche l’anno successivo, un My Fair Lady che rimarrà negli annali dello storico teatro romano. Ancora al “Sistina” di Roma a fine gennaio 2013 è stata la volta di The Full Monty, il musical tratto dal famosissimo film “cult” di fine anni ’90, la vicenda dei disoccupati che si improvvisano spogliarellisti. A cimentarsi nell’imperdibile striptease finale una vera e propria squadra di “campioni” dello spettacolo italiano: Paolo Calabresi, Gianni Fantoni, Sergio Muniz, Paolo Ruffini, Jacopo Sarno e Pietro Sermonti. Nel febbraio 2014, in occasione del 60° anniversario del celebre film, porta in scena Sette Spose per Sette Fratelli, con Roberta Lanfranchi nei panni della dolce Milly e Flavio Montrucchio in quelli del rude boscaiolo Adamo Pontipee.
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