Cresce l’attesa a Messina per il ritorno del musical Jesus Christ Superstar. Dopo il debutto al “Sistina” di Roma arriva lo spettacolo più atteso della stagione: la versione evento della più grande opera rock di tutti i tempi. Prodotto dalla Peep Arrow Entertainmentnella versione originale di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, lo spettacolo firmato Massimo Romeo Piparo è in scena per la prima volta in Europa con un interprete d’eccezione nel ruolo del titolo: Ted Neeley, il Gesù “originale” del celebre film di Norman Jewison, lo storico successo cinematografico del 1973. «Essere invitato a recitare a Messina, nella città di Piparo — dichiara il celebre attore americano —, per questo festeggiamento del 20° Anniversario di Jesus Christ Superstar, è la realizzazione del sogno di una vita. Sono onorato dall’opportunità di collaborare in questa nuova esperienza teatrale italiana, prodotta e diretta dal regista visionario Massimo Romeo Piparo, che ringrazio insieme a tutto lo staff e la crew, ogni membro del cast e i musicisti, per questa avventura straordinaria».
In scena con Ted Neeley, nomi affermati del Musical italiano come Gloria Miele (Maria Maddalena); Emiliano Geppetti (Pilato); Paride Acacia (Hannas); Marco Fumarola (Caifa); Salvador Axel Torrisi(Erode); Riccardo Sinisi (Simone/Pietro); e nel ruolo di Giuda, Feysal Bonciani. Nato a Firenze, classe 1990, Feysal è stato scelto da Massimo Romeo Piparo e da Ted Neeley, tra oltre cinquecento candidati arrivati da tutta Italia per le audizioni dello spettacolo.
Sul palco anche l’Orchestra dal vivo di 12 elementi diretta dal Maestro Emanuele Friello, l’ensemble di 24 tra acrobati, trampolieri, mangiafuoco e ballerini coreografati da Roberto Croce, le scenografie di Giancarlo Muselli elaborate da Teresa Caruso e i costumi di Cecilia Betona. Attesissimo il cantante e musicista californiano Ted Neeley, interprete del ruolo di Cristo sulla scena e nel film che Norman Jewison ricavò, nel 1973, dall’opera originale, capolavoro di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice.
A Roma, Neeley ha suscitato ondate di entusiasmo nei fan che, nel corso di quarant’anni, sono andati aumentando. In scena, circondato dai discepoli-danzatori (sono dei veri acrobati, look anni Settanta, fiori, borchie e muscoli vivaci), conserva la serena bellezza, la capacità di furia e il carisma che lo hanno reso un mito. Sono andati esauriti in un battibaleno i posti in platea attorno alla pedana sulla quale canta con gli spettatori che hanno fatto la fila per aggiudicarseli. Richiesta di biglietti da tutta la Calabria e anche da Malta. È previsto, infatti, il tutto esaurito.
Dopo le date siciliane (oltre Messina il 10 e l’11 a Palermo) Jesus Christ Superstar sarà in scena all’Arena di Verona per il “Celebration Day” in occasione dei quarant’anni del film e dei venti dalla rielaborazione italiana di Massimo Romeo Piparo, con un’edizione molto speciale che verrà rappresentata al tramonto, inserita nella programmazione ufficiale delle Opere dell’Arena.
Jesus Christ Superstar, il capolavoro di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, è ormai passato alla storia come uno dei Musical più famosi e amati di tutti i tempi. La versione italiana in lingua originale firmata da Massimo Romeo Piparo, autore e regista celebrato all’estero per il suo straordinario stile innovativo, compie 20 anni e vanta ormai numerosi record e grandi numeri: tre diverse edizioni prima di questa, 11 anni consecutivi in cartellone nei Teatri italiani dal 1995 al 2006, oltre 1.000.000 di spettatori, più di 100 artisti che si sono alternati nel cast, 19 regioni e più di 1.000 rappresentazioni in 84 città italiane. Nell’anno della beatificazione di Giovanni Paolo II, con questa nuova versione evento e con Ted Neeley, colui che diede un’impronta mitica e indelebile al ruolo di Gesù, Piparo riesce a consegnare definitivamente alla “Storia del Teatro italiano” la propria edizione dell’Opera, avendo avuto il privilegio di dirigere sui palcoscenici italiani entrambe le star del film: in occasione del Santo Giubileo dell’Anno 2000, infatti, fu il compianto Carl Anderson, il Giuda nero del film, scomparso prematuramente nel 2004, a interpretare il ruolo per due anni di trionfali successi.
«Leggendo i Vangeli — si legge nelle note di regia di Piparo — sembra quasi scontato che il sottofondo musicale debba essere Rock. Che l’ambientazione più adatta sia un deserto con alcuni elementi architettonici statici e animati dalla sola potenza della musica. Che l’epoca più giusta per la loro rappresentazione siano gli anni Settanta.
Eppure prima di Jesus Christ Superstar non era così. Ecco perché l’Opera di Webber e Rice è entrata nel Mito. E quel Mito non va assolutamente dissacrato, re-interpretato, elaborato: va rispettato, omaggiato, celebrato. Quel Mito oggi si fa realtà attraverso Ted Neeley: una lezione di vita e di professionalità per tutti noi artisti italiani. Dopo 40 anni la sua umiltà, la sua semplicità e al contempo la sua forza smisurata, la sua contagiosa passione sono esempio vivido della statura che un Artista deve avere per diventare Mito.
Grazie a lui ripercorro 20 anni di studio dedicato a questa Opera e metto a segno la mia versione più matura e compiuta di questo capolavoro del Teatro musicale. E così, con la stessa emozione del primo giorno di repliche in quel lontano 1994, ogni sera si rinnova il magico rito che ci restituisce l’idea di un mito eterno. Il suo confronto con la stessa ragione di essere: da un lato il popolo, dall’altro chi lo governa. Tutti al contempo artefici e vittime di un tradimento commesso per amore da chi “vive per la morte” e il cui ruolo si compirà solo quando, abbandonata la veste istituzionale di custode di un sodalizio di vita, offrirà e procurerà per sé la morte.
Un mito eterno per un popolo che ancora oggi non ha smesso di subire il proprio martirio ma ha visto moltiplicarsi la serie di martiri diretti o indiretti: si continua a morire perché altrove, in questa terra, è deciso così.
Non cercate di trovare segni in questa messinscena, né confronti con epoche, fasi storiche: c’è l’eterno, intramontabile senso di angoscia per un’umanità che da sempre elegge i propri messia per poi mandarli al martirio, crea i propri miti per poi distruggerli, professa la propria ideologia per prontamente rinnegarla».
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