relitto di Gliaca di Piraino

Messina, rinvenuto relitto di una nave svedese affondata nel 1869 – FOTO

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Si chiama “Cambria” ma è conosciuta anche con il nome di “Ernst Merck”, l’imprenditore che ne finanziò la costruzione nel 1859; è la nave svedese rinvenuta nei fondali di Gliaca di Piraino, in provincia di Messina. Il relitto venne segnalato per la prima volta nel 2019 dal subacqueo messinese Carmelo La Monica e adesso la Soprintendenza del Mare è riuscita a ricostruirne la storia. La nave svedese, ritrovata a pochi chilometri da Messina, è stata realizzata interamente in ferro a propulsione mista vapore e vela di oltre 1500 tonnellate, lunga 69,9 metri e larga 10,4.

«La ricostruzione dell’identità del relitto – si legge nella nota – si deve al lavoro certosino e di ricerca storico-documentale del subacqueo Giuseppe Condipodero e dell’ispettore Onorario della Soprintendenza del Mare per i Beni culturali subacquei della provincia di Messina, Gianmichele Iaria, i quali grazie anche a numerosi rilievi subacquei che hanno potuto risalire all’esatta individuazione del relitto che era stato individuato in un primo momento come una presunta motozattera della Regia Marina».

La nave svedese torna a galla

Già ad Acireale, a gennaio del 2022, era stata rinvenuta la “Taikosan Maru” nave giapponese affondata nel 1917, adesso sono i mari messinesi a ritrovare il “corpo” di una nuova storia. «Anche in questo caso, – dice l’assessore regionali ai Beni Culturali, Alberto Samonà –, la passione e la perseveranza profuse a beneficio della ricostruzione della verità storica restituiscono tasselli preziosi per la narrazione delle vicende dello scorso secolo. Un lavoro prezioso di indagine in cui la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana è costantemente impegnata nel tentativo di valorizzare la Sicilia sommersa».

relitto di Gliaca di Piraino
relitto di Gliaca di Piraino
relitto di Gliaca di Piraino

La nave svedese, appena ritrovata, fu la prima “Steam Ship” (piroscafo) ad attraversare l’Oceano Atlantico e l’equatore e nell’autunno del 1861 tornò in Svezia dove fu ampliata e convertita in nave passeggeri. Dopo il suo ultimo viaggio per portare migranti svedesi in Nord-America nel 1864, il fallimento dell’armatore Johan Holm ne determinò la vendita a J. Tomson, T. Bonar & Co a Londra.

La nave sarebbe affondata nei mari di Gliaca di Piraino nel 1869, adesso giace a una profondità variabile tra i 6 e i 10 metri su fondale sabbioso e «reca – aggiunge il Soprintendente del Mare, Ferdinando Maurici – elementi maggiormente significativi della sua struttura originaria; l’elica a quattro pale con il suo asse, la caldaia a vapore e la parte poppiera dello scafo in acciaio con doppio fondo».  Adesso con il supporto dell’Autorità marittima e per le finalità di tutela, anche per questo relitto verrà chiesta l’emissione di un’ordinanza di regolamentazione dell’accesso al sito subacqueo.

Foto di Claudio Di Franco

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