Sconto di un mese sul carburante e Bonus Benzina da 200 euro: sono queste le principali misure contenute nel decreto anti-rincari approvato dal Governo Draghi durante il Consiglio dei Ministri del 18 marzo. Il testo dovrebbe diventare esecutivo entro la giornata di oggi, una volta pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, dando così il via alle misura. Nell’attesa, vediamo a quanto ammonta lo sconto e cos’è e a chi spetta, invece, il Bonus Benzina.
Il forte aumento registrato in questo giorni per quel che riguarda i prezzi del carburante ha spinto il Governo a intervenire con dei provvedimenti che possano servire a dare un po’ di respiro alle tasche degli italiani. Due principalmente le misure introdotte: la riduzione delle accise sulla benzina e sul gasolio e il bonus benzina. Vediamole, nel dettaglio.
Prezzo di benzina e gasolio ridotto di 25 centesimi (per un mese)
La prima misura è la riduzione delle accise sulla benzina e sul gasolio impiegati come carburante, che avrà la conseguenza di ridurne il prezzo di 25 centesimi al litro. Lo sconto sarà in vigore per un periodo di 30 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento.
Bonus Benzina: cos’è e a chi spetta
Il secondo provvedimento compreso nel decreto anti-rincari è il bonus benzina (o bonus carburante). In sostanza, il Governo ha previsto un incentivo per le imprese che forniscono buoni benzina ai propri dipendenti. Per il 2022, infatti, l’importo del valore di buoni benzina ceduti a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti, nel limite di 200 euro per lavoratore, non concorre alla formazione del reddito. In sostanza, i voucher dati dalle aziende ai lavoratori per il carburante saranno completamente esentasse (per un valore massimo di 200 euro per dipendente).
Chi può ottenerlo? Ci sono requisiti specifici?
Non sono previsti requisiti specifici, tetti massimi di reddito, né ulteriori limitazioni oltre al tetto dei 200 euro. La misura è però rivolta esclusivamente alle aziende private, quindi non potranno usufruirne i dipendenti pubblici o le partite IVA. Non è necessario farne richiesta. Sta alla singola azienda, in ogni caso, decidere se usufruire o meno di questa possibilità.
AGGIORNAMENTO:
Il decreto è stato pubblicato oggi, martedì 22 marzo 2022, sulla Gazzetta Ufficiale. Le misure esposte in questo articolo sono quindi esecutive.
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