L’Antiquarium di Palazzo Zanca, Largo S. Giacomo e la Tomba a Camera di Largo Avignone, risalente al IV secolo a.C.: sono questi i tre siti archeologici che il Comune di Messina intende affidare ai privati per poi restituirli alla fruizione del pubblico, dai cittadini ai turisti. A confermarlo, l’atto di indirizzo recentemente approvato dalla Giunta De Luca.
Stando a quanto si legge nel documento pubblicato sull’albo pretorio del Comune di Messina, la decisione da parte dell’Amministrazione rientra in una strategia di valorizzazione del patrimonio culturale, storico e architettonico comunale, finalizzata alla fruizione turistica e alla promozione del territorio. L’affidamento ai privati servirebbe dunque, oltre a restituire alla città i tre siti in questione, a produrre un vantaggio per il Comune, sia dal punto di vista economico che di immagine.
Per riqualificare le tre aree, si legge nell’atto di indirizzo approvato dalla Giunta, «è necessario affidare la gestione di tali siti a soggetti esterni che abbiano professionalità specifiche e competenze attualmente non presenti all’interno della pianta organica dell’Ente». Si reputa quindi necessario «attivare una procedura di evidenza pubblica finalizzata alla concessione in uso con pagamento di un canone annuo della “Tomba a camera Largo Avignone”,“Antiquarium” e “Scavi archeologici di Palazzo Zanca”, affidandolo a terzi che possano creare startup e lavoro per giovani qualificati».
Nell’affidamento in gestione è compresa la pulitura dei tre siti archeologici, che dovrà avvenire però con tutte le cautele del caso, considerando il loro valore artistico e storico. Gli intestatari del servizio avranno l’obbligo di comunicare, con un anticipo di almeno dieci giorni, a mezzo pec, le date degli interventi in modo da poter assicurare la necessaria sorveglianza.
(207)