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Scontro in Consiglio, Forza Italia: «Ripicche personali e risentimenti vanno messi da parte»

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Il gruppo di Forza Italia si dissocia dalla protesta dei consiglieri comunali che nella giornata di ieri hanno abbandonato l’Aula in occasione della discussione sulla relazione del III anno di mandato del sindaco Cateno De Luca. «Il presidente del Consiglio Comunale – scrivono in una nota gli esponenti del cento-destra – e i gruppi politici che ne fanno parte non possono prendere a pretesto le comunque censurabili affermazioni del sindaco De Luca contro i consiglieri per imbavagliare il Primo Cittadino, impedendogli di esporre in Aula la relazione sui primi tre anni del suo mandato».

La relazione sul III anno di mandato del sindaco di Messina approda in Consiglio Comunale – dopo essere stata ampiamente discussa prima con i cittadini a Villa Dante, poi con la stampa a Palazzo Zanca –, ma solo per sancire un ulteriore atto di rottura tra l’Assemblea e la Giunta. A inizio Seduta, infatti, il presidente Claudio Cardile ha letto una nota annunciando l’abbandono dei lavori da parte dei gruppi: Pd, Ora Messina, Libera Me, Sicilia Futura, Paolo Mangano del Gruppo Misto, Movimento 5 Stelle, Lega e Bramanti Sindaco. Abbandono deciso per protestare contro il comportamento del Sindaco.

Dopo un primo acceso attacco da parte di De Luca stesso, a scagliarsi contro l’Aula sono i consiglieri di Forza Italia: Nicoletta D’Angelo, Rita La Paglia, Pierluigi Parisi, Sebastiano Tamà e Dario Zante. «Il presidente del Consiglio e i gruppi – scrivono – si sono espressi in tal senso senza confrontarsi con Forza Italia: un atteggiamento che non accettiamo e che rischia di eludere la dialettica che dovrebbe invece essere sempre garantita, anche con chi ha visioni e comportamenti lontani dai nostri valori».

«Il Consiglio Comunale – concludono – critica il sindaco De Luca sul metodo e poi cade nello spesso imperdonabile errore. L’Aula dovrebbe, invece, essere il luogo preposto nel quale discutere dei temi chiave per la nostra città. Le ripicche personali e i risentimenti vanno messi da parte, a tutela degli interessi di Messina. Il nostro gruppo di dissocia, dunque, dal comportamento del presidente del Consiglio e chiede che venga garantito il normale lavoro dell’Assemblea cittadina”».

 

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