Che fine ha fatto il baratto amministrativo? Radici: «Sarebbe un’opportunità»

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Dopo il ritiro della delibera che nel 2019 avrebbe dovuto istituire il baratto amministrativo a Messina, l’associazione Radici chiede a Cateno De Luca, quando l’Amministrazione intenda riproporre la misura con un nuovo testo. «È stato certamente – scrive l’associazione – uno dei cavalli di battaglia del Sindaco di Messina, ma che non ha visto ancora neppure la luce».

Facciamo un passo indietro. Nel 2019 la Giunta De Luca aveva proposto una delibera per l’istituzione del baratto amministrativo a Messina, strumento introdotto in Italia nel 2014 che consentirebbe a chi non può permettersi di pagare le tasse – per comprovati e gravi problemi economici –, di assolvere all’adempimento svolgendo lavori socialmente utili per la città, dalla pulizia delle strade, al tagliare l’erba nei parchi o riqualificare aree inutilizzate, e così via.

«A causa di alcuni errori – ricorda Radici –, l’Amministrazione Comunale ritirò la delibera istitutiva dello strumento del baratto; il Consiglio Comunale aveva chiesto la presentazione di un nuovo testo che però non c’è stata». Che fine ha fatto, si chiede quindi l’associazione, il nuovo testo? «L’argomento – aggiunge – è stato uno dei capisaldi della campagna elettorale dell’attuale Sindaco di Messina Cateno De Luca, l’argomento sembrerebbe però essere caduto nel dimenticatoio».

«Eppure – sottolinea Radici – il baratto amministrativo è una grande occasione per la città». Per questi motivi, l’associazione invita l’Amministrazione comunale «a predisporre tutto quanto necessario al fine di introdurre anche nella città di Messina questa importante misura, utile e preziosa soprattutto nel drammatico contesto economico che causa Covid si sta vivendo».

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