La Polizia Municipale ha beccato un soggetto mentre completava la costruzione di una rimessa per le barche abusiva nella zona Nord di Messina. Insieme a lui sono stati denunciati anche altri soggetti coinvolti nella realizzazione dell’impianto, per occupazione e innovazione abusiva dell’area demaniale e per il reato di inquinamento e deturpamento ambientale.
Settimana intensa per il reparto ambientale della Polizia Municipale. Tra le altre cose, gli agenti guidati dal Commissario Giovanni Giardina, Comandante vicario del Corpo e dall’Ispettore Visalli, responsabile del reparto, hanno denunciato un soggetto che aveva abbandonato mobili ed elettrodomestici sul marciapiede in pieno centro a Messina.
Sempre nei giorni scorsi, un individuo è stato beccato mentre completava la realizzazione di un impianto di rimessaggio barche costituito da una rampa in calcestruzzo di circa 32,00 mq su area demaniale, di collegamento tra la pubblica via e la riva del mare, e di una predisposizione per la posa di un verricello. Per la realizzazione dell’opera, spiegano dalla Municipale, il soggetto ha commissionato la posa in opera di 24,00 mc di calcestruzzo che gli sono stati forniti mediante due autobetoniere i cui autisti, ultimato lo scarico del cemento, avrebbero lavato i grandi tamburi dei due automezzi scaricando i fanghi di cemento sulla battigia poco più avanti della realizzanda opera.
Le indagini della Polizia Municipale di Messina hanno consentito di risalire all’azienda fornitrice del calcestruzzo e ai due autisti, ritenuti responsabili, oltre che del reato previsto e punito dagli articoli 54 e 1.161 Codice della Navigazione (occupazione e innovazione abusiva dell’area demaniale), anche del reato di inquinamento e deturpamento ambientale. Tutti i soggetti sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria. Sia l’opera in corso di costruzione che l’area oggetto di sversamento dei fanghi e le due autobetoniere sono stati soggetti a sequestro giudiziario.
(1871)