Chi ha intenzione di aprire uno stabilimento balneare lungo i 1.300 chilometri di costa della Sicilia ha tempo fino al 28 febbraio per presentare la richiesta di concessione demaniale marittima. Nel 2018, l’Italia ha deciso di prorogare le concessioni fino al 2033.
La Regione Siciliana, nel dicembre 2019, ha approvato le nuove norme sul demanio marittimo (i decreti attuativi sono del maggio successivo), confermando il meccanismo della proroga al 2033 e facendo slittare al 28 febbraio di quest’anno la presentazione della richiesta.
Concessione demaniale marittima: come richiederla
Ad oggi le richieste di proroga delle concessioni demaniali marittime sono 2.222 e si stima che a fine mese raggiungeranno quota 3.000. Le tariffe per le concessioni sono state stabilite oltre trent’anni fa, nel 1989, dal governo nazionale e che, a seconda delle fasce (quattro in tutto), si possono modificare al rialzo in percentuali del 5, 7 e 10%.
Quest’anno in Sicilia si pagherà la metà. «Non si è trattato di un mero recepimento della norma nazionale del 2018 – dice l’assessore al Territorio Toto Cordaro – perché abbiamo introdotto alcuni criteri stringenti: il certificato antimafia, il Durc e il pagamento di tutte le rate pregresse del canone demaniale. Il gettito proveniente dai canoni lo scorso anno sarebbe stato 10,5 milioni, nel 2020 i concessionari sono stati esentati dal pagamento a causa dell’emergenza sanitaria e quest’anno, in Sicilia, pagheranno la metà».
A questo link cosa serve per presentare la richiesta di concessione demaniale marittima.
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