Quattro Frecce: a Messina anno nuovo ma parcheggi selvaggi “vecchi”

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Reduce da una classifica di fine anno sui parcheggi più brutti del 2020, Quattro Frecce si ritrova per un altro appuntamento tra le strade di Messina. Circumnavighiamo il centro città – perlopiù – e affondiamo la nostra penna su carta ruvida per prendere fitti appunti sui parcheggi selvaggi che troviamo sul nostro cammino.

Vogliamo alzare il tiro, vogliamo aumentare la posta. Fotografiamo angoli della città in cui abitano non solo macchine lasciate proprio male, inermi davanti a un destino incerto, ma anche la quotidiana spazzatura. Carte, mascherine, scarpe, buste di fast food rancide. Tutto lasciato all’aria aperta, in bella vista. Come fosse un gioco.

I parcheggi brutti non sono finiti

Anno nuovo, vita nuova. Giammai. Almeno non per i discendenti del nostro Missinisi Scaltrorum.

Lo scaltro che tanto ha detto e tanto ha fatto da riuscire a tramandare tutta la sua volgare energia e irrispettosa attitudine nel parcheggio brutto a moltissimi concittadini. «Non ci sono più dubbi – dicono i nostri studiosi – a Messina i parcheggi brutti non finiscono mai».

Oggi, su Quattro Frecce, vi raccontiamo le gesta del Missinisi Casciabancu. «A differenza di altri discendenti del Missinisi Scaltrorum, il Missinisi Casciabancu – confermano gli esperti – ha studiato. Nel suo parcheggio ci sono evidenti basi di geometria, aritmetica e, probabilmente, anche di fisica quantistica».

Il messinese in questione, infatti, ha ben pensato di occupare il marciapiede (lato monte) della Cortina del Porto con la sua vettura. Noncurante di qualsiasi regola, accomoda la sua voluminosa vettura (da cui prende anche il nome), proprio lì, tra la fermata del tram e l’entrata di alcune attività commerciali.

Quattro Frecce – Non solo parcheggi brutti

Mica siamo appassionati solo di parcheggi brutti, adoriamo anche la vostra spazzatura. Da una parte una scarpa abbandonata, forse dalla cenerentola del footing, dall’altra residui di un pranzo o di una cena o forse di una merenda ipercalorica e, infine, una bella sedia senza una ruota.

Non la vogliamo smettere

Di recente in un programma televisivo hanno fatto vedere cittadini in difficoltà che venivano aiutati da altri cittadini, molti dei quali anche loro in precedenza si erano trovati in situazioni di disagio.

Alla fine, il commento di uno dei giornalisti: questo accade ma dovrebbe accadere di più (o non accadere affatto, le persone non dovrebbero dormire per strada) e che si dovrebbe parlare di più di fraternità.

Se questo concetto di fraternità (solidarietà, affetto, condivisione di uguali valori) venisse applicato anche alle piccole cose, che accumulate fanno la spazzatura o una miriade di parcheggi brutti forse Messina sarebbe diversa e sicuramente migliore.

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