Dopo la rimozione del commissario straordinario dell’Asp, Manlio Magistri, a seguito del provvedimento del presidente Rosario Crocetta con la motivazione di aver «tenuto una linea completamente autonoma rispetto alle indicazioni del governo», Crocetta e l’assessore alla Salute, Lucia Borsellino, fanno sapere che la riorganizzazione della sanità siciliana sarà ora la priorità del governo «con particolare riferimento alla nomina dei manager e alla nuova rete ospedaliera territoriale che configurerà il nuovo piano sanitario».
«Per i manager — si legge in una nota —il governo intende muoversi all’interno del rinnovamento e della trasparenza privilegiando figure innovative e competenti. La nomina avverrà sulla base di criteri certi, che privilegino l’esperienza professionale e la capacità di innovazione. Tali criteri verranno illustrati nel giro di una settimana alla commissione sanità all’Ars e all’opinione pubblica, attraverso la stampa».
«Subito dopo — prosegue la nota — si procederà alle nomine. Il precedente assetto della rete ospedaliera e territoriale è stato ritirato, poiché ritenuto non pienamente rispondente con le strategie di questo governo, che intende riorganizzare i servizi sanitari in Sicilia, non attraverso la logica dei tagli indiscriminati dei servizi stessi, ma attraverso una lotta serrata e dura agli sprechi come si sta sperimentando efficacemente in diverse Aziende Sanitarie siciliane che stanno risparmiando decine di milioni rafforzando i servizi e rivedendo gare costosissime».
«Il nostro obiettivo — affermano Crocetta e Borsellino — è quello di migliorare la sanità siciliana, attraverso meccanismi che tengano conto delle vocazioni territoriali e dei bisogni dei cittadini. Particolare attenzione verrà data ai punti nascita per i quali sono stati determinati in questi anni tagli che non hanno tenuto in debita considerazione la condizione dei territori con evidenti difficoltà di accesso e spesso disagiati, senza assicurare alla popolazione un rispetto degli standard di sicurezza. Il governo intende fare presto e vuole sottoporre nel più breve tempo possibile — concludono — un nuovo piano di riorganizzazione che, prima di tutto, metta al centro la persona e i suoi bisogni e che raggiunga nuove economie eliminando sprechi e corruzione, migliorando i servizi».
Intanto, alla rimozione di Magistri, Fp Cgil e Fp Cgil medici replicano: «Questo sindacato ha spesso contestato fortemente la gestione del commissario straordinario Magistri e venire a conoscenza che egli ha agito autonomamente non può che aumentare la rabbia per le sue decisioni, assunte senza ascoltare i sindacati ma soprattutto contro la volontà dei cittadini».
«Se il suo operato non fosse in linea con le direttive regionali, come sembrerebbe dalle parole del governatore Crocetta — dichiarano Clara Crocé e Attilio Andriolo —, si configurerebbero una serie di gravi responsabilità e illeciti amministrativi-gestionali, ma soprattutto ci troveremmo di fronte ad un grave “vulnus” del diritto alla salute della comunità messinese, la quale è stata privata di una serie innumerevole di servizi e prestazioni in conseguenza delle decisioni “autonome” dell’ormai “ ex” commissario straordinario».
In attesa che si chiariscano i contorni di questa vicenda, i sindacati auspicano la nomina immediata di un Dirigente Generale e che venga fatta chiarezza sulle sorti della sanità messinese.
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