Se c’è una cosa che abbiamo capito di Radio Antidoto è che ci piace farla ma anche ascoltarla. Gli spunti di riflessione sono sempre dietro l’angolo e non mancano mai suggerimenti o approfondimenti su uno dei tanti temi che vengono raccontati in diretta.
Un’altra cosa che abbiamo capito è che Radio Antidoto sta diventando un punto di riferimento per molti ragazzi (giovani e meno giovani) che non si riconoscevano più in niente.
Potrebbe essere fondamentale
Potrebbe sembrare irrilevante questo aspetto, ma in realtà è fondamentale: non esistono più mentori o gente che alza la testa per dire davvero quello che pensa. (Nascerà un nuovo Gandhi, per esempio?)
Sembrerebbe quasi un fallimento della società ma in realtà (ci piace pensare) siamo stati troppo presi da altro. Raggiungere obiettivi, fatturare, entrare nel sistema, magari sconfiggerlo e far trionfare il nostro.
Ecco allora che la pandemia e la nascita di questa radio di respiro europeo ci hanno fatto capire che è realizzabile un’alternativa. In cui ogni individuo vale uno, senza rivalsa o violenza. Ma persone che attraverso lo scambio e dedicando del tempo ad ascoltare le esigenze gli uni degli altri possono fare la differenza, sul serio.
Come è possibile?
Succede, per esempio, con gli appuntamenti di Concerti di Idee nel Quinto Paesaggio con Cristina e Diego, con l’entusiasmo di Johnny, con gli ospiti che ci raccontano di cosa significa essere outsider. Succede con la volontà di essere diversi, di cambiare atteggiamento ma non verso gli altri ma verso se stessi.
Ora qui, non vogliamo mica stilare una lista di consigli ma vogliamo solo raccontarvi che da quando ci siamo presi cura di noi e abbiamo ascoltato sul serio quella vocina assillante che non riusciva ad uscire, ci sentiamo meglio. La radio è di tutti e se hai voglia di prendere l’onda noi siamo qui ad aspettarti.
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