Le linee guida per la ripartenza post emergenza sono state svelate, molte attività da lunedì 18 maggio hanno rialzato le saracinesche seppur tra tutte le difficoltà che seguono un periodo di stallo tanto lungo e direttive così stringenti da rispettare.
Normanno continua il suo viaggio tra le imprese del nostro territorio per dare la voce a chi è parte di questo tessuto imprenditoriale, ascoltarne strategie e idee per il futuro.
Mette l’accento sull’impegno e la disponibilità dei collaboratori Vittorio Barbera, Director export and R&D dpt dell’omonima azienda produttrice di Caffè Barbera: «Sin da prima del lockdown avevamo già adottato alcune misure agevolando il lavoro in smart working anche se il nostro codice ateco non è rientrato tra quelli per cui era prevista la chiusura, per cui abbiamo continuato l’attività adottando tutte le misure preventive possibili – ci spiega Vittorio Barbera. La disponibilità e collaborazione da parte di tutto il team ha reso più semplice la riorganizzazione ed un plauso va soprattutto alle persone in produzione: si dimostra di essere una squadra anche in queste piccole cose».
Le attività di torrefazione hanno subito una forte battuta d’arresto a causa della chiusura di tutte le attività del settore horeca, il principale canale di vendita: «Adesso che ci troviamo nella famosa “fase2” la situazione è un po’ cambiata – continua Vittorio – almeno per i bar. Siamo convinti che rimangano dei punti di riferimento: più dell’85% degli italiani dichiara fra i maggiori desideri di voler tornare a bere l’espresso al bar di fiducia».
Allo stesso tempo però si è registrato un aumento delle vendite online e della grande distribuzione, tramite i supermercati, a causa del maggior consumo casalingo. Le strategia scelta dell’azienda per affrontare questa fase è stata quella di individuare nuovi canali per raggiungere le persone: «Ci siamo chiesti come arrivare ai nostri clienti con nuove modalità. Per questo sono state attivate diverse iniziative lato digital, la comunicazione social è stata più frequente e diretta. A proposito di vendita online ed e-commerce, sono state inserite le consegne gratuite per tutto il territorio nazionale e tramite WhatsApp abbiamo lanciato un semplice messaggino “il maghetto ti porta il caffè a casa”, per farci sentire vicini ai nostri clienti».
Le strategie per il futuro sono ancora in fase di analisi, in base all’evoluzione dello scenario ma l’obiettivo chiaro è mantenere alta la qualità e preservare quando costruito: «Il 2020 per noi rappresenta l’anno del 150° anniversario, avevamo diversi progetti da realizzare e ora li stiamo ritardando, adeguandoli a questo delicato momento storico. Non vogliamo e non possiamo mollare proprio adesso» conclude Vittorio.
Sempre sul digital si focalizza la strategia di Mohd Mollura Home Design, su cui l’azienda aveva iniziato a puntare da tempo con l’e-commerce Mohd che raggiunge una clientela internazionale. La scelta si è rivelata vincente ancor più in un momento come quello attuale, in quanto – come ci spiega Gianluca Mollura, Ceo dell’azienda – «siamo partiti subito con il via allo smart working e tutta l’attività digitale nn si è mai fermata, il customer service è rimasto operativo. Il rallentamento ovviamente è stato sui magazzini».
Tutto il settore ha subito dei cali e ovviamente anche l’azienda li ha avvertiti ma la forte presenza online è stato l’elemento che ha permesso di non fermarsi. Per la ripartenza si guarda soprattutto alla strategia per i negozi fisici: «Gli showroom sono stati adeguati e siamo pronti a riaprire, con mascherine per il personale per i prossimi due mesi, pannelli, dispenser e tutto ciò che sarà necessario – continua Mollura, concludendo con un accenno ai mercati esteri in quanto – ovviamente la situazione si è abbattuta su tutti quindi per tutti c’è stato un rallentamento».
Altra realtà del messinese che mette l’accento su professionalità e capacità di adattamento dei dipendenti è Irritec, che ha dovuto operare in fretta visto che l’emergenza è arrivata nel momento in cui ci si preparava alla stagione agricola e si doveva quindi confermare l’assistenza agli agricoltori.
«Produttori, rivenditori e imprenditori agricoli non si sono mai fermati, se non in piccola parte. – ci racconta Giulia Giuffrè – Ovviamente, la paura di un futuro incerto ha psicologicamente influito sulle scelte di investimento che nel mese di aprile ha dato i suoi segnali di decremento. Ma già da maggio vi è stata un’importante ripresa dimostrando il coraggio e la reattività degli imprenditori agricoli italiani».
Comunicazione interna ed esterna sono state le protagoniste di questa fase, per mantenere i contatti con colleghi, partner e clienti informandoli costantemente delle iniziative legate all’emergenza.
Rispetto al futuro prossimo la strategia commerciale si muove verso un blocco dei prezzi: «La nostra idea è rispettare il momento storico, garantire la consegna al cliente senza ritardi, con un magazzino ben fornito – spiega Giulia Giuffrè – garantendo anche il nostro supporto tecnico e agronomico in video conferenza, con strumenti telefonici, in qualunque modo possibile».
Leggi anche le interviste ad Alessandro Faranda (Fontalba), Katia Cosentino (Giardini d’Amore) e Giuseppe Pulejo (Villa Pulejo) QUI.
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