Continuano i blitz di Cateno De Luca in città. Oggi a finire sotto l’occhio del sindaco di Messina è stata la Biblioteca Comunale. Un controllo che il primo cittadino ha svolto per comprendere il rapporto tra la mole di lavoro necessaria per garantire il servizio e la presenza di sufficiente personale, nonchè per constatare lo stato dei locali.
«Abbiamo iniziato lo spostamento di dipendenti da alcuni uffici ad altri – spiega De Luca – si è fatto un primo spostamento a seguito della riduzione dei dipartimenti da 20 ad 8 e della rottamazione dei 23 dirigenti a 9. Ho iniziato a fare le verifiche ufficio per ufficio perché entro il 31 dicembre 2019 dobbiamo completare la rideterminazione della dotazione organica. Dobbiamo cioè verificare i servizi svolti da Palazzo Zanca e in base al servizio calcolare le unità lavorative che servono».
E come ha giudicato il sindaco di Messina il servizio della Biblioteca Comunale? «Mi sono presentato stamattina per accadere ai locali e l’ingresso principale era chiuso – afferma il primo cittadino. Mi hanno visto e spiegato che bisogna accedere da una porticina laterale, ma non c’era alcuna indicazione al riguardo».
Sul rapporto mole di lavoro e personale assegnato allo svolgimento del servizio il primo cittadino non ha dubbi.«Nel 2018 c’erano 8 unità che sono state adesso ridotte a 4. C’è stata qualche lamentela – dichiara Cateno De Luca. Mi è stato detto che così il servizio non può essere garantito. Ma dato che i dipendenti accedono alle 7.30, si apre il servizio alle 9.00, si chiude alle 13.30 e si ritimbra il pomeriggio alle 14.30, il tempo per fare il lavoro interno c’è».
Se dal punto di vista del personale i dubbi del primo cittadino sono stati chiariti, a far scattare l’ira di De Luca è stata la carenza di pulizia nei locali della Biblioteca destinati ai bambini. «Una cosa che mi ha dato fastidio è che i locali destinati alla biblioteca per bambini sporchi, nonostante ci sia un appalto per la pulizia. Ho chiamato la Polizia Municipale per fare una constatazione e una denuncia perché chi viene pagato anche per i servizi esterni deve garantire il servizio e non vogliamo essere derubati».
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