«Perchè tutto questo?» È la domanda che il Rettore dell’Università degli Studi di Messina, Salvatore Cuzzocrea, ha rivolto ai giornalisti e tutti i presenti alla conferenza stampa tenutasi oggi al Policlinico per fare chiarezza, una volta per tutte, sul Centro NeMO SUD. Dopo il polverone sollevato nei giorni scorsi dall’interrogazione firmata da 18 senatori del Movimento 5 Stelle, che hanno chiesto di far luce su presunti “lati oscuri” su questo centro di eccellenza che ogni giorni si prende cura di pazienti affetti da malattie neuromuscolari, l’obiettivo di oggi è capire il motivo di questo attacco all’Università, al Policlinico ed al Nemo.
Ad esprimere tutto il suo rammarico sull’accaduto è stato proprio Cuzzocrea che, senza nascondere la rabbia, ha esclamato con forza: «Io escludo che un senatore della Repubblica si svegli una mattina e dica: “oggi faccio un’interrogazione sul NeMO SUD”. Voglio i nomi di questi signori messinesi che hanno armato la mano di 18 senatori, voglio i nomi di chi ha armato questa battaglia contro Messina, contro questi pazienti. Perché hanno provato a fare del male no al rettore Cuzzocrea, no al commissario Laganga ma ai pazienti. E se saranno docenti dell’Università, sarò il primo a fare nomi e cognomi». Parole forti, parole dure, di chi non vuole più consentire, a nessuno, di buttare fango su una realtà che grazie a 20 posti letto, più day hospital e ambulatori, un’ampia palestra e coloratissime stanze (tutte differenti tra loro), accoglie oggi circa 3.000 pazienti. Persone che, finalmente, anche in Sicilia, trovano risposte alle loro domande.
Il rettore si è poi soffermato su uno degli aspetti che ha fatto più riflettere in questi giorni: la non conoscenza da parte degli esponenti messinesi del Movimento 5 Stelle di questa interrogazione presentata al Ministro Grillo. «Secondo me questi signori che hanno provato ad armare la mano degli onorevoli e dei senatori messinesi e regionali, avendo trovato il loro NO, perchè tutti a conoscenza dell’eccellenza del centro NeMO SUD, hanno cercato di aggirare l’ostacolo andando a prendere 18 persone che “non conoscevano”».
Alla conferenza stampa era presente anche il commissario del Policlinico, Giuseppe Laganga che sottolineato l’importanza di sfruttare questo momento per fare chiarezza e mettere in luce quanto viene fatto all’interno del centro NeMO. «Penso sia nostro dovere fare chiarezza su aspetti di natura prettamente burocratica-amministrativa. Abbiamo visto in questi giorni, insieme al Magnifico Rettore, un po’ tutto l’iter amministrativo e burocratico e non abbiamo trovato elementi di criticità. Abbiamo trovato l’assoluto rispetto delle norme, delle direttive e l’assoluta e sempre piena condivisione con l’organo che controlla e che ci dice se operiamo tecnicamente nel modo corretto oppure no. Non abbiamo mai nascosto od omesso niente, anche perchè non lo possiamo fare. Gli atti sono tutti pubblici, ufficiali, atti che vengono portati a conoscenza della cittadinanza e degli stakeholder in generale. Esiste un sistema di controllo perché il Policlinico è un’azienda ospedaliera universitaria, è un’azienda del sistema sanitario regionale ed è soggetta al controllo dell’assessorato regionale alla salute. Fate attenzione nell’accusare immediatamente il Policlinico di illegittimità o presunta tale, perchè questo non fa che mettere in discussione un’istituzione importante per la città, che deve dare speranza ad un sacco di pazienti che hanno bisogno di questa istituzione, perchè mette in discussione i professionisti, che ogni giorno dedicano la loro vita ai malati».
Per porre la parola fine a questa triste vicenda il commissario Laganga ha specificato che: «Stiamo predisponendo una dettagliatissima relazione tecnica da inviare all’assessorato regionale alla salute, che già ce l’ha chiesta. Trasmetteremo, insieme al Magnifico Rettore, questa documentazione a tutti coloro che ne faranno richiesta, per tracciare in modo puntuale e immediato quello che è stato il percorso amministrativo. Se c’è da sistemare qualche aspetto di natura tecnica siamo assolutamente disponibili a farlo, anzi, lo facciamo una volta per tutte. Ma che non si parli di illegittimità».
A prendere la parola è stato anche Alberto Fontana, presidente di Aurora Onlus, Ente gestore di NeMO SUD che con fermezza ha messo a tacere anche le insinuazioni che hanno cercato di associare il nome del centro al fenomeno del nepotismo. «Noi ci troviamo qui oggi a parlare dei cognomi delle persone. Le bugie hanno le gambe corte nella scienza. Se ci sono persone che hanno competenza, quelle vanno avanti ed è giusto che vadano avanti. Non dovete aver paura. Noi ci siamo oggi e ci saremo domani. Se siamo qua non è un caso e se provate a mandarci via lo fate a danno dei vostri concittadini, dei nostri concittadini».
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