Secondo il sindaco Cateno De Luca, il responsabile dell’emergenza rifiuti che ha messo in ginocchio per quasi un mese la città di Messina è il Direttore Generale di MessinaServizi, Aldo Iacomelli.
Il primo cittadino aveva dato all’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti un ultimatum: una città pulita entro il 30 novembre o si avvierà il procedimento per la rimozione del Direttore Generale. E oggi dalle parole si è passati ai fatti. Il sindaco De Luca, infatti, ha chiesto la revoca dell’incarico a Iacomelli. La motivazione? «Oggettive incapacità gestionali».
La richiesta è stata ufficializzata durante l’assemblea dei soci di Messina Servizi Bene Comune, svoltasi questo pomeriggio proprio per rendere noti i provvedimenti conseguenziali all’accertamento delle cause che hanno determinato lo stato di criticità della raccolta di rifiuti.
«All’esito degli esami degli atti e delle indagini svolte, è emersa una sostanziale, manifesta e ripetuta incapacità gestionale del direttore generale della MessinaServizi Bene Comune spa» è scritto nel documento ufficiale letto dall’assessore Musolino.
Ben 11 i punti contestati a Iacomelli, tra cui:
- l’assenza di politica gestionale e la mancata adozione degli strumenti necessari a raggiungere gli obiettivi aziendali: 65% di differenziata entro il termine fissato dalla normativa vigente e del 30% entro il termine dell’ordinanza del presidente della Regione;
- mancata a adozione dei provvedimenti necessari ad evitare l’interruzione del servizio di raccolta ordinaria dei rifiuti solidi urbani e migliorare l’efficienza della gestione del servizio;
Al Direttore Generale viene contestata una sostanziale incapacità nella gestione del servizio ordinario, consistente nella mancata adozione delle procedure e delle attività che, se opportunamente e tempestivamente poste in essere, avrebbero evitato che il servizio si rallentasse fino a giungere alla fase di crisi del mese di novembre 2018.
Aldo Iacomelli è ritenuto responsabile anche di:
- un danno erariale, derivante dal ricorso alle procedure di urgenza adottate per risolvere il cortocircuito del sistema di raccolta dei rifiuti;
- di aver causato un enorme aggravio dei costi aziendali per far fronte al cortocircuito del sistema dei rifiuti, causando una duplicazione di costi tra quanto previsto dal contratto di usufrutto tra MessinaServizi e Messinambiente ed il nolo dei mezzi per sopperire a quelli non tempestivamente riparati. A questi vanno aggiunti anche i maggiori costi per gli straordinari dei lavoratori.
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