Il Movimento 5 Stelle torna a parlare del Salva Messina e lancia un monito all’Amministrazione, accusandola di “improvvisazione politica” e ribadendo: «Niente pacchetti preconfezionati all’ultimo istante».
A pochi giorni dalla scadenza del 20 novembre, ultimo giorno utile per un’eventuale rimodulazione del piano di riequilibrio, i pentastellati sottolineano come alle commissioni consiliari non siano ancora arrivate le delibere che andrebbero approvate entro tale data.
«Il nostro timore – spiega il gruppo consiliare in una nota rivolta al sindaco Cateno De Luca – è che in Aula approderanno proposte di deliberazione che non potranno essere valutate né modificate per mancanza di tempo. Non vorremmo trovarci nuovamente alle prese con un “pacchetto preconfezionato” da approvare all’ultimo istante a fronte delle consuete “scadenze improcrastinabili”. Ricordiamo inoltre che il Consiglio Comunale è un organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo e il suo compito non può e non deve essere sminuito attribuendogli funzioni di mera ratifica».
Nei giorni scorsi, infatti, il Salva Messina, il pacchetto di provvedimenti “lacrime e sangue” varato per evitare il dissesto di Palazzo Zanca, è stato profondamente modificato a seguito degli incontri con i sindacati, e i consiglieri del Movimento temono di ritrovarsi a dover approvare le delibere senza avere il tempo di valutarle con la dovuta attenzione: «A seguito dell’approvazione della manovra da parte di un Consiglio tenuto insieme solo “dallo spirito di conservazione” – sottolineano – il Sindaco ha annunciato una serie di delibere, circa 400, le quali avrebbero dovuto essere vagliate dalle commissioni di competenza, che tuttavia da allora, nonostante i numerosi inviti rivolti all’amministrazione, non hanno ricevuto alcun documento».
Dopo aver votato NO in Aula al Salva Messina, il Movimento torna, quindi, in argomento per ribadire la propria contrarietà a quello che definiscono «un progetto di gestione finanziaria indefinibile e contraddittorio, segno di una improvvisazione politica disarmante».
«Per di più – concludono i consiglieri – le notizie che trapelano da questi tavoli mostrano un clima di profonda incertezza: Messina non può permettersi di andare avanti a tentativi in pieno stile ATM (con 8 modifiche alle linee dei trasporti sperimentate sulla pelle degli utenti), soprattutto in considerazione delle gravi conseguenze che scelte frettolose o inopportune potrebbero comportare sulle sorti dell’intera città».
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