Le ultime dichiarazioni del sindaco di Messina, Cateno De Luca, tuonano come un fulmine a ciel sereno. «Salteranno tanti posti di lavoro nel settore pubblico» ha annunciato il primo cittadino dopo essere stato definito dai segretari di Cgil, Cisl e Uil “il peggior sindaco che Messina abbia mai avuto“.
Giovanni Mastroeni, Tonino Genovese e Ivan Tripodisindacati, hanno puntato il dico contro De Luca a causa dei numerosi rinvii del loro appuntamento: «continua a snobbare il confronto» hanno affermato ieri nel corso di una conferenza stampa. Un confronto al cui centro ci sarebbero stati i 92 posti di lavoro persi in 92 giorni di Amministrazione De Luca.
Secondo i sindacati, infatti, il progetto di razionalizzazione dei costi e la rivoluzione delle società partecipate, ovvero Atm, Amam e Innova Bic, tra rinnovi di contratto negati e mancate assunzioni, si sarebbe perso un posto di lavoro al giorno dall’insediamento del sindaco De Luca e della sua Giunta.
E invece di raffreddare gli animi, il primo cittadino ribatte con affermazioni altrettanto dure, annunciando che altri dipendenti potrebbero rimanere senza lavoro: «perché creati illecitamente oppure perché mantenerli sarebbe un illecito e non temo le pressioni e le minacce» afferma De Luca che rivolgendosi direttamente ai segretari di Cgil, Cisl e Uil dichiara:«Le organizzazioni sindacali hanno aperto la guerra contro l’azione di buon governo che stiamo portando avanti per rompere le lobby che hanno messo in ginocchio la città. Inventarsi posti di lavoro nel settore pubblico con i soldi dei contribuenti non è mestiere che mi appartiene, anzi non è mio intendimento rubare questo ruolo ai soggetti che hanno stuprato la città, causando un aumento della spesa pubblica con logiche clientelari e parassitarie».
Secondo il primo cittadino, quindi, numerose assunzioni effettuate negli anni passati soprattutto nelle società partecipate sono stati fatti senza alcuna razionalità e non tenendo conto della meritocrazia, innescando un pericoloso meccanismo che avrebbe messo in ginocchio Messina: «Anche un Condominio va amministrato tenendo conto delle entrate effettive e non rendendo effettive le uscite e farlocche le entrate come è avvenuto nelle partecipate, dove l’irrazionale arruolamento del personale, che ha rappresentato l’illiceità, con il beneplacito silente anche delle organizzazioni sindacali è divenuta la regola per massacrare la città».
Arriva poi l’ultima stoccata che sembra sancire l’inizio di un rapporto sul filo del rasoio tra sindaco e sindacati:« Rispetto il ruolo delle organizzazioni sindacali – conclude De Luca – ma non intendo governare Messina a braccetto di chi si è dimostrato un massacratore della meritocrazia e delle speranze della città».
(9962)
Il SIGNOR CATENO DE LUCA
Sindaco emerito della citta’ di Messina
E’
UNA persona
Molto ligio a tutelare i diritti dei
cittadini messinesi che lo hanno votato.
Continua cosi’ che vai bene anzi benissimo.
Felice giornata
Salutissimissimi
Da Giovanni
MESSINESE
DA 36 ANNI IN LOMARDIA
La bocca della verità
Non capisco perché le organizzazioni sindacali si agitino tanto. Il Sindaco parla di dipendenti che hanno ottenuto il posto di lavoro illecitamente. Se ciò è vero mi pare giusto che si elimini un illecito. Se non è vero non ci saranno licenziamenti e se ci fossero sarebbero cassati dalla magistratura.
Evidentemente vuole passare alla storia come il sindaco della disoccupazione
“Il peggior sindaco che Messina abbia mai avuto“. Sono d’accordo con i tre sindacalisti è vero ,ma ,è legittimato a dirlo solo chi sta dalla parte degli stolti , quelli che con questa amministrazione finalmente hanno finito di fare i cavoli propri ( è finita la pacchia). I Lavoratori seri non hanno nulla da temere.E arrivato il tempo in cui non bisogna più difendere figli e figliastri, il buon Sindacato non è questo.
Giusto più che giusto. Oltremodo non è corretto senza ancor aver dato il tempo necessario al Sindaco odierno dire….Il peggiore e via dicendo. Purtroppo i sindacati fanno il loro lavoro ma non sempre bene e con pressioni…da più parti. Per cui ognuno faccia il suo ruolo e ricopra lo stesso con linearità e correttezza !!!
certo mantenere dei lavoratori e’ un illecito. TUTTI A CASA.. ieri parlava di A:T:M. …costa molto…TUTTI A CASA….oggi spende 19000 euro per il nuovo piano trasporti… domani chissa’…….TUTTI A CASAAAAAAAAAA.
A tutti quelli che hanno scritto nei commenti che sono felici della sorte dei 92 lavoratori adesso disoccupati auguro la stessa sorte. Come si può essere felici di vedere 92 padri di famiglia senza lavoro? Esseri spregevoli come il sindaco che avete votato. Ma la cattiva sorte arriva per tutti anche per gli stolti, idioti e meschini che a Messina si sentono i nuovi sceriffi. Fate schifo
Adesso avere la speranza di un lavoro è diventato fuori legge,fare un colloquio di lavoro ed essere scelto in base alle proprie qualifiche è “pacchia”. Ma l Italia non è una repubblica fondata sul lavoro? Voi messinesi che tanto elogiare chi fa tabula rasa dei lavoratori dimostrate di essere dei provincialotti invidiosi, dei fido bau pronti a esaltare un sindaco il cui interesse è soddisfare il suo ego e la sua tasca. Vi auguro di piangere come i 92 lavoratori. Così saprete come è fatta la ” pacchia”
Come si può rivendicare fieramente di essere soddisfatti nell’aver mandato in strada 92 persone? Anzi rilancia,vuole distruggere ancora più padri di famiglia….non è il peggior sindaco è il peggior essere umano che Messina abbia mai visto. E si sente cattolico?recita il rosario e prega la Madonna?bene vai a dire alla Vergine Maria quanto sei stato bravo a rovinare 92 padri di famiglia che lavoravano dignitosamente. Vergognati sottospecie umana, PEGGIOR SINDACO DELLA STORIA E NEMICO DEI LAVORATORI, GRADASSO E PALLONE GONFIATO,FARISEO E GIUDA
Penso che il ruolo del sindaco non è quello di fare manager di una azienda. De Luca ha coraggio competenza ma è un sindaco e non un manager e come tale oltre a coprire una carica istituzionale eletta è in primis un politico. Il suo errore di fondo di non svolgere il suo ruolo in modo equilibrato tra sindaco e manager. Da sindaco ha il dovere politico e morale di parlare e ascoltare tutti anche i sindacati.Del resto la politica è ascolto,mediazione compromesso. È la politica che ha il dovere di risolvere i problemi di trovare le soluzioni nell’interesse dei cittadini e della comunità. Il Comune non è una azienda e il sindaco non si può fare minacciando e lanciando provocazioni. Del resto è notorio che in passato dominava il clientelismo e un modo improprio direi corrotto di gestire la cosa pubblica. Quindi denunciare si minacciare no. De Luca vuole fortemente cambiare pagina e questo è meritevole e va sostenuto. Il cambiamento basato sulla correttezza e onestà va attuato con provvedimenti di buon senso razionalizzando la spesa pubblica e la macchina amministrativa cercando fin d’ora di eliminare gli sprechi e mettendo a bando il clientelismo e non minacciando. Il passato è passato e pensare di licenziare dipendenti perché hanno avuto il postio per clientelismo non è oggi possibile. Se fosse possibile almeno il 90%dei dipendenti non solo del Comune di Messina ma di tutta la pubblica amministrazione dovrebbero essere dovrebbero essere licenziati. Sappiamo bene che in passato i concorsi pubblici venivano pilotati tramite le raccomandazioni. Questo era il modus vivendi molto diffuso. In conclusione De Luca nello svolgere le sue funzioni dovrebbe trovare la capacità di trovare il giusto equilibrio tra il ruolo di sindaco e di manager altrimenti a lungo andare tutti andranno contro di lui anche i cittadini e finirà per inficiare la sua azione amministrativa. Deve agire e non minacciare. Deve saper mediare trovando collaborazione e sostegno . Da solo non può fare il sindaco. Deve essere capace di fare lavorare tutti con entusiasmo. Far capire che chi fa il suo dovere sarà premiato e che non ha nulla da temere e chi non fa il proprio dovere sarà sanzionato .De Luca ha le giuste capacità e competenze ma deve avere un po’di umiltà cosa che non guasta mai e che spesso fa la vera differenza.
Tanti come me sono stati costretti negli anni ottanta a lasciare la propria città in cerca di lavoro. A quei tempi se non eri figlio di qualcuno o avevi conoscenze”particolari” restavi disoccupato. Non conosco nessuno che non abbia avuto una raccomandazione. Se oggi questo sindaco troverà il coraggio e la forza di ridare speranza a coloro che non sono”figli dinessuno” forse il nostro sacrificio non sarà stato vano e molti cuori lontani si rallegreranno.