L’Azienda Trasporti Messina si trova davanti a un debito di oltre 72 milioni di euro. A segnalarlo i sindacati Ugl-Faisa e Orsa che, a seguito di un incontro con il CdA della Partecipata, hanno ottenuto una copia del bilancio Atm, in cui vengono segnalate nel dettaglio tutte le spese.
Da ciò scaturisce la grande preoccupazione per i lavoratori e l’utenza: «Il bilancio Atm esibito dal Consiglio di Amministrazione – spiegano i sindacati – va oltre le nefaste previsioni delle scriventi, che non hanno mai creduto alla narrazione dell’azienda perfetta, fiore all’occhiello dell’Amministrazione Accorinti e della direzione aziendale targata Giovanni Foti».
Per smaltire il debito l’azienda ha già attivato una politica di risparmio:
- Riduzione e razionalizzazione delle corse entro i chilometri sovvenzionati dalla Regione.
- Informatizzazione della ZTL e riqualificazione del personale in esubero nelle mansioni in cui si registra carenza: Autisti e Verificatori.
- Ritrattazione del premio di produttività.
- Esternalizzazione dei servizi improduttivi.
- Contenimento generale delle spese, per invertire la tendenza al debito entro un termine stabilito.
Di fronte a questa allarmante situazione, i sindacati hanno deciso di collaborare con Atm, ma con alcune condizioni:
- Saranno mantenuti tutti i posti di lavoro.
- Nella fase di riqualificazione del personale sarà prioritaria, nei limiti del possibile, la volontarietà.
- La razionalizzazione delle corse sarà contenuta entro canoni di efficienza, che non penalizzino oltremodo l’utenza.
- Eventuali esternalizzazioni dei servizi interni saranno discussi con i sindacati, riguarderanno solo settori marginali realmente improduttivi e non innescheranno esubero di personale.
Ugl-Faisa e Orsa rivendicano, inoltre, l’orario di lavoro full-time per tutti i dipendenti. Eventuali contrazioni economiche dovranno, infine, investire tutti, compresa la dirigenza: «Non sarebbe tollerabile – scrivono i sindacati – mantenere le dinamiche deliberate dalla direzione uscente, che legava le premialità dei lavoratori al raggiungimento di un livello di produttività stabilito e alle assenze per malattia, mentre la dirigenza incassava premi fissi a pioggia, a prescindere dai risultati raggiunti. UGL ORSA e FAISA hanno dato atto al CdA di aver intrapreso la strada del ripristino delle regole, ma il percorso è ancora lungo, bisogna smantellare l’impalcatura interna che sosteneva ad oltranza coloro che hanno prodotto debito, carriere veloci, favoritismi e disuguaglianze».
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Non si capisce perché per far funzionare le cose bisogna indebitarsi e far scendere i conti esageratamente in rosso.Adesso i mezzi pubblici funzionavano bene ma a quale prezzo: 72 mln di eccedenza ! (come sembrerebbe da questa notizia).Dopo il fatto, subito la scienza : andare a rivisitare l’intera l’organizzazione del sistema Atm dal personale ai mezzi passando dai privilegi dei soliti intoccabili.Perché il servizio pubblico non si comporta mai come il buon padre di famiglia che prima di spenderere spandere , lungimirante
razionalizza dentro casa? Oppure è stata una manovra malriuscita della precedente dirigenza finalizzata al farsi rieleggere e al poi pensiamo come pagare i conti?
I conti in rosso, ma se per fare funzionare le cose bisogna riempire di soldi gli impiegati, sono più quelli che si spensono per l’organico che per i mezzi. Si autodeterminano stipendi e indennità promozioni ad minchiam feste e festini con i crall a natale spendono milioni per regali alle famiglie sono un pozzo senza fondo, si aumentano i km percorsi per frodare la regione ma di che …………….stiamo parlando ? e i furti di gasolio da sempre esistiti?
Galera per i responsabili!!!! Nn ditemi che nn ci sono dei responsabili a tutto questo qualcuno deve pagare!!! I responsabili dietro le sbarre seno’ siamo tutti corrotti!!!