Messina. Non è passato inosservato il resoconto fatto nelle scorse ore su Facebook dal sindaco Cateno De Luca a seguito del blitz alla sede dell’ATM. A rispondere al primo cittadino sono gli ex assessori alla Mobilità Gaetano Cacciola e allo Sviluppo Economico Guido Signorino, che hanno seguito in prima persona le vicende legate all’Azienda del trasporto pubblico messinese.
Nella mattinata di oggi il sindaco De Luca si è recato alla sede della società partecipata di via la Farina e ha denunciato la presenza di 20 scuolabus e 5 tram fermi, apparentemente inutilizzati da diversi anni. Dopo una prima risposta di Uiltrasporti, che ha sottolineato come il servizio scuolabus non sia di competenza dell’ATM, non è tardata la reazione dell’ex assessore Gaetano Cacciola.
«Non ne possiamo più di proclami, ora bisogna fare, non distruggere – ha esordito Cacciola in una nota. Il cittadino vuole che i servizi siano efficienti. Sicuramente non vuole invece assistere alla demolizione e alla distruzione di ciò che ha palesemente funzionato. Far veicolare il messaggio secondo cui un’azienda quale l’ATM, che, dopo anni di degrado, ha finalmente ritrovato motivazioni e orgoglio di appartenenza debba invece essere considerata un’azienda incapace di gestire servizi, peraltro non di sua diretta competenza (quale il servizio scuolabus) o che abbia utilizzato le risorse comunali per far sopravvivere un servizio in perdita e “cadaverico” come il tram, è fortemente fuorviante e indegno di una corretta informazione».
«Tali esternazioni date in pasto alla folla – continua l’ex assessore alla Mobilità a muso duro – sembrano piuttosto seguire un’unica strategia: sopprimere il trasporto pubblico locale e mandare a casa centinaia di lavoratori. Gli ausiliari del traffico che lavorano sotto il sole alle torri Morandi, senza navette a sufficienza, non ce la fanno più a cercare di difendere un servizio che aveva trasformato la bellissima area di Capo Peloro da caos di auto ad ordinato via vai di navette e bagnanti».
«I ragazzi che nelle notti estive avevano imparato a lasciare l’auto a casa e a recarsi nei locali della riviera con i bus notturni si chiedono perché non ci sono più quei servizi (6 bus dalle 22 alle 4) – ha aggiunto. Gli autisti sono indispensabili, qualunque sia l’amministrazione che li ha ingaggiati, purché siano bravi e capaci».
«Per dare una motivazione al cambio dei componenti dei CDA delle partecipate non occorre gettare fango sulle aziende o gridare “vergogna” alimentando odio sociale – ha concluso Gaetano Cacciola. Occorre solo nominare professionisti di cui si ha fiducia, esperti e capaci a cui fornire una sola indicazione: gestire l’azienda in modo che possa fornire un efficace ed efficiente servizio di trasporto pubblico rispettando la dignità dei lavoratori e le esigenze dei cittadini. Basta solo questo».
Sul servizio scuolabus a Messina
Per quel che riguarda, in particolare, il servizio scuolabus, è intervenuto, invece, l’ex assessore al Bilancio e allo Sviluppo Economico Guido Signorino, che ha ripercorso i vari passaggi: «Non risponde al vero che il servizio scuolabus non sia stato attivato dalla precedente amministrazione – ha esordito. Il servizio, infatti, è stato attivato nell’anno 2014-15. La difficoltà di gestione è consistita nel fatto che il Comune di Messina è notoriamente in procedura di riequilibrio finanziario. Purtroppo la legge definisce lo scuolabus un servizio non essenziale, ma “a domanda individuale”; lo stesso vale per altri importantissimi e sensibili servizi ai cittadini, come a esempio gli asili nido, i servizi sociali non obbligatori, le mense scolastiche».
«Non rientrando nel trasporto pubblico locale – ha aggiunto Signorino – lo scuolabus non riceve contributi né dallo Stato né dalla Regione e si regge soltanto sulle spalle del Comune e delle famiglie che lo utilizzano. La condizione di predissesto del Comune di Messina comporta l’obbligo di recuperare dalle famiglie un importo minimo del 36% del costo del servizio. In carico al Comune rimane perciò una quota pari al 64% del costo complessivo del servizio».
«Il contratto – ha spiegato l’ex assessore allo Sviluppo Economico – norma l’erogazione del servizio essenziale di legge (il trasporto pubblico locale) e considera la possibilità di attivare “servizi aggiuntivi”, ossia servizi differenti (come è il servizio “a domanda individuale” dello scuolabus). Questi devono trovare finanziamento secondo le condizioni di legge e, nelle condizioni finanziarie del Comune di Messina, devono obbligatoriamente prevedere il contributo dell’utenza. La difficoltà al recupero delle contribuzioni sui servizi a domanda individuale da parte delle utenze ha determinato una sanzione a carico del Comune pari a circa 2,5 milioni di euro e, per conseguenza, la necessità di ridurre l’erogazione di questi servizi».
«Nel 2017 l’Ente ha potuto dimostrare il recupero di copertura del 36% per i servizi a domanda individuale in atto gestiti, evitando la sanzione e determinando le condizioni per il riavvio del servizio scuolabus, se sostenibile – ha chiarito Signorino. Questo dovrà comunque prevedere il contributo a carico dell’utenza in misura adeguata a non “sforare” nuovamente gli obblighi di legge. Auspichiamo che la nuova amministrazione, differentemente da quanto fino ad ora annunciato e avviato, voglia adoperarsi con serietà e attenzione al potenziamento complessivo del trasporto pubblico locale, portando a buon fine anche la riattivazione (adesso possibile) del servizio scuolabus».
«È comunque curioso – ha aggiunto l’ex Assessore – che a prodursi in blitz “a effetto” per un servizio a domanda individuale sia chi dichiara di voler ridurre e depotenziare il servizio essenziale del trasporto pubblico locale riducendo il personale, programmando e annunciando la sospensione di una componente strutturale che ha milioni di passeggeri (il tram), puntando forse alla privatizzazione del servizio pubblico».
«Per tutelare l’intero servizio di trasporto (inclusivo sia della componente essenziale per legge che di quelle considerate dalla stessa legge “aggiuntive” o “a domanda individuale”) – ha suggerito, infine, Signorino – il Sindaco ha una strada spianata: appoggiarsi al recupero di contribuzione già effettuato dall’amministrazione Accorinti e proseguire nella via del rifinanziamento ai servizi, possibile con il percorso prefigurato per il riequilibrio finanziario ventennale del Comune».
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