A dover fornire dati utili per tracciare un ipotetico identikit morale, darei questi: un senzadio, uno che non ha avuto madre e padre ad amarlo, che vive nascostamente, cammina ad occhi bassi, a passi piccoli, veloci, pronti per la fuga; uno che in cantina nasconde una boccia che contiene lucertole trafitte, uccise da bambino, quando la sua malvagità era appena agli inizi. Uno che avrebbe bisogno, urgente, di una equipe di specialisti delle devianze della mente.
E’ così che vedo chi è capace di abbandonare un cane in autostrada. Ieri, soltanto ieri, sulla Messina-Palermo, la polizia stradale ne ha raccolti 5: due falciati da auto in corsa, tre, mi auguro, salvati. Sicuramente in tempo, prima che altri automobilisti , a loro stesso rischio, li centrassero. 5 cani che, i loro padroni avessero avuto un minimo di coscienza, potevano essere abbandonati anche in una strada cittadina, laddove i tanti che li amano, ma anche chi si limita a non volerne la morte, ne avrebbero segnalato la presenza ad associazioni o vigili urbani.
Ma lui no. Lui lo vuole morto il suo cane. E lo lascia dove le auto sfrecciano a gran velocità, dove a parte il “nemico” a quattro zampe, possono morire anche uomini, donne, bambini, che viaggiano a bordo di quell’auto che uccide.
E se questi ” malati” pensano di essere meno crudeli di quelli che, a Palermo, qualche giorno fa hanno addirittura seppellito vivi 5 cani, si sbagliano. C’è chi si arma di vanga per i propri esercizi di malvagità, c’è chi trova più comoda la trasferta autostradale.
A dire, su queste pagine, cosa farei a questi senzadio, rischierei l’accusa di “istigazione alla Santa Inquisizione”. Mi limito, invece, a suggerire ai buoni in pensieri ed azioni, attenzione. Attenzione non soltanto in strada, ad accorgersi se c’è un cane abbandonato e segnalarne la presenza a chi di competenza. Attenzione anche al vicino di casa che aveva un cane e, a luglio, agosto, improvvisamente, quel cane scompare. “E’ scappato” – vi dirà lui, il “malato” -. Cercate di capire se è vero attraverso i ricordi. Lo trattava bene? Lo amava? Lo accudiva? Sentivate spesso il cane guaire, lamentarsi? Datevi le risposte, e se queste vi portano a ritenere che il cane sia stato soppresso o abbandonato segnalatene la scomparsa alle associazioni.
Fingere di non vedere, di non sapere, ci rende complici.
Ecco un dato per far capire quanto sia utile l’Attenzione:
Da giugno a fine agosto sono circa 60mila i cani “dimenticati” sulle strade, davanti ai canili o vicino ai luoghi di villeggiatura. 800.137.079 è il numero verde per aiutarli.
Patrizia Vita
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