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Fusione Piemonte-Neurolesi. Minasi replica ad Accorinti

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Due giorni fa la lettera del sindaco, Renato Accorinti, sulla fusione del Piemonte-Neurolesi, oggi la replica di Marcello Minasi, presidente del Comitato “Salvare l’ospedale Piemonte”, che, in prima battuta, mostra stupore per quella che lui definisce una doppia versione del pensiero del Sindaco: “come mai esistono due versioni della stessa lettera del Sindaco: una nel sito ufficiale dell’Ufficio Stampa del Comune e un’altra pubblicata dalle testate giornalistiche”.

Di seguito la replica di Minasi:

“In seguito alla lettera aperta che il nostro Sindaco Renato Accorinti ha diramato due giorni fa circa la vicenda dell’Ospedale Piemonte, nella qualità di presidente del Comitato spontaneo “Salvare l’Ospedale Piemonte”, mi urge rispondere con altrettanta missiva rivolta ai miei concittadini, proprio in virtù di quella stessa “Comunicazione diretta e veritiera” invocata dal primo cittadino.

Innanzitutto, devo precisare che il Sindaco nell’incontro pubblico di martedì 26 maggio, cui fa riferimento nella lettera, non ha fatto il suo intervento, andandosene quando i toni erano diventati alti e non tornando alla ripresa, forse ormai soddisfatto delle dichiarazioni rilasciate alla stampa nei corridoi, ma sottraendosi al confronto.

Quella che Accorinti in questa missiva definisce “accorpamento dell’Ospedale Piemonte all’Irccs Centro Neurolesi “Bonino Pulejo”, è, invece, una cessione dei locali dell’Ospedale Piemonte al Centro Neurolesi.

Magari fosse stato un accorpamento, come auspicato dal nostro Comitato e come inizialmente condiviso nei due protocolli firmati dallo stesso Comitato, dal Comitato Sanidea, dal Sindaco, da Dino Bramanti del Centro Neurolesi, dall’Ordine dei Medici e dalle sigle sindacali.

Mi pare, poi, azzardato rassicurare circa il mantenimento del Pronto Soccorso e delle strutture collegate all’emergenza-urgenza.

Come affermato dall’on. Santi Formica, nel corso dell’incontro pubblico di martedì scorso, infatti, il ddl per la cessione del Piemonte al Neurolesi, è una scatola vuota, perché in esso non sono contenute le specifiche dei reparti. La distribuzione delle specialistiche è affidata, infatti, ad un’altra fase  completamente avulsa dall’iter del ddl: un compito di quei dirigenti regionali che l’on. Beppe Picciolo nel medesimo incontro di martedì ha pubblicamente definito “incapaci”. Cose già da me dette nelle dichiarazioni contenute in un comunicato stampa “cassato” in parte o del tutto dagli organi di informazione e in cui ponevo l’attenzione su queste spiegazioni dei nostri parlamentari regionali, che sembra facciano lo “scarica barile” e mettendo “le mani in avanti” su un eventuale svuotamento del Piemonte in quanto Ospedale così come oggi lo conosciamo.

Da cittadino, vorrei, inoltre capire, come mai esistono due versioni della stessa lettera del Sindaco: una nel sito ufficiale dell’Ufficio Stampa del Comune e un’altra pubblicata dalle testate giornalistiche. Infatti certi passaggi che fanno la cronistoria dell’impegno del Sindaco sull’affaire Piemonte e che si leggono negli organi d’informazione, non esistono nella missiva pubblicata sul sito internet municipale.

Eppure trattasi di fasi chiave che riportiamo tra i virgolettati di un giornale on line: “In tempi non sospetti risalenti all’estate 2013, nascevano i primi contatti con il prof. Bramanti, ispirati non certamente a comuni appartenenze ideologiche e/o politiche, per verificare l’ipotesi di un possibile interesse ed utilizzo da parte dell’Ircss di una parte dell’ospedale Piemonte”.

Forse è troppo svelare che, poco dopo la sua elezione, Accorinti tra le prime cose da fare per Messina, aveva “in tempi non sospetti” subito parlato di questa iniziativa?

E già nell’agosto 2014 il sindaco, poi, nella lettera all’Assessore alla Salute Borsellino, stranamente fa riferimento alle specialistiche che tanto somigliano ai prospetti usciti fuori dagli uffici regionali soltanto una settimana fa: “… nella razionalizzazione degli spazi – scrive allora Accorinti -, potrebbe trovare adeguato utilizzo e sviluppo anche dedicato ad attività e diagnostiche multidisciplinari, ma anche riabilitazione fisica, neurologica, cardiologica, respiratoria”.

In quanto al riferimento del ddl Formica, prima stoppato alla Regione e poi riavviato, bisogna puntualizzare che si trattava di due proposte completamente diverse tra loro: prima era un accorpamento con relativo mantenimento del Piemonte allo stato attuale; poi, il decreto che ora sta andando avanti e che, come già detto, è una scatola vuota, con la sola cessione degli edifici al Neurolesi e non le specialistiche che dopo, magari sotto il sole di agosto, arriveranno e chissà come!

E poi, la favola delle centinaia dei posti di lavoro che si verrebbero a creare. Chi assicura avvenga tutto questo, nell’ambito di un’operazione, invece, voluta dalla Regione in vista di una razionalizzazione della spesa?

E vogliamo parlare dell’altra favola dei 12milioni di euro che saranno investi grazie a questa operazione?

I 12milioni, che non vengono dal Neurolesi – come certa stampa male informata fa intendere!-  infatti, erano già a suo tempo destinati all’Ospedale Piemonte, senza accorpamenti o cessioni.

Ora, questi 12milioni giovano per l’adeguamento del Piemonte, al fine di creare in centro città il polo riabilitativo e per acquistare i macchinari da sostituire a quelli vecchi del Neurolesi.

Al Sindaco che continua a definirsi “libero da condizionamenti di sorta”, chiedo perché questa difesa d’ufficio per una vicenda che è ancora tutta da definirsi?

Perché, caro Renato, tolta la maglietta “No Ponte” non ti poni le medesime domande che ti ponevi al tempo della contestazione di quell’opera che, come questa, contrariamente a quanto tu sostieni, potrebbe alla fine non rivelarsi per l’interesse generale?

Ti ricordo, caro Renato, che persino il Movimento “Cambiare Messina dal Basso”, nato per sostenere la tua elezione a Sindaco, in molti punti è d’accordo con quanto sostenuto dal Comitato “Salvare l’Ospedale Piemonte”.

Da cosa ha origine questo corto circuito tra te, Sindaco, e il Movimento ispirato alla tua carismatica figura?

Dove sta il corto circuito del Renato con la maglietta “No Ponte” e il Sindaco con la maglietta “Free Tibet”? La città rivuole il suo Sindaco Renato!”.

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