Angelo Burrascano, capogruppo al Consiglio Comunale de Il Megafono, accende i riflettori sul passaggio degli ex dipendenti Feluca alle società partecipate Atm e Amam con una nota inviata all’amministrazione comunale, Corte dei Conti, ministero dell’Interno, Procura della Repubblica e Ispettorato del Lavoro. Un provvedimento sancito da una delibera di Giunta del 2014 su cui Burrascano vuole vederci chiaro. “Il personale ex Feluca – spiega il consigliere – veniva inviato nelle suddette partecipate con legge n. 147 del 27 dicembre 2013, senza previa valutazione dell’opportunità di attivazione delle procedure di mobilità anche in relazione ad esigenze di riorganizzazione delle funzioni e dei servizi esternalizzati, secondo le modalità previste dall’art.1 comma 563 della legge 147 del 2013. Infatti – prosegue – tale normativa prevede che i processi di mobilità sarebbero potuti avvenire, previa informativa alle rappresentanze sindacali operanti in seno alle società partecipate. La normativa vieta che la mobilità possa realizzarsi tra le società partecipate e gli enti pubblici soci delle stesse, né che possano essere attuate procedure di impiego di risorse umane dalle società quotate e dalle stesse controllate”.
Secondo Burrascano la delibera di Giunta sarebbe illegittima. “Tale atto – precisa – è nullo e o irregolare, viziata ed illegittima, in quanto non può esserci mobilità tra società pubblica e privata. Anzi così facendo, questo provvedimento è discriminatorio nei confronti dei cittadini messinesi disoccupati ai quali è stato impedito di partecipare ad una selezione, così come andava fatta, attraverso un concorso pubblico ed avere le stesse opportunità.Il personale della Feluca S.p.A. è stato assunto senza una preventiva procedura selettiva, e pertanto, senza il rispetto della trasparenza e imparzialità mediante l’ accordo tra le parti a firma del precedente amministratore Amam , Anastasi con l’Amministrazione comunale e per l’ATM con il direttore generale Foti”.
Burrascano, dunque, interroga l’amministrazione comunale e i vertici di Amam e Atm affinché facciano luce sulla vicenda e chiariscano i criteri con i quali si è provveduto al passaggio dei dipendenti alle due società partecipate. Il consigliere chiede inoltre la revoca immediata della delibera n. 760/2014, onde evitare qualsivoglia danno erariale e/o possibili azioni giudiziarie.
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