Il sacco edilizio compiuto sul Torrente Trapani adesso rischia di pregiudicare seriamente la sicurezza dei cittadini. Una situazione talmente grave che non si può più attendere. Sono molto dure le parole del presidente della IV circoscrizione Francesco Palano Quero e del suo vice Maurizio Guanta, che chiedono immediate risposte all’Amministrazione comunale e soprattutto interventi urgenti di messa in sicurezza del territorio in questione. La relazione tecnica sul rischio di dissesto idrogeologico eseguita dall’Ing. Nicola Rustica, consegnata alla Protezione civile comunale, infatti, accende un allarme definitivo e degno di risposta immediata.
“Un intero versante collinare del fronte alto del Torrente Trapani, zona intensamente urbanizzata, popolata da centinaia di famiglie – scrivono il presidente della IV circoscrizione Francesco Palano Quero e il vice presidente Maurizio Guanta – è a rischio di frane gravissime e di colate detritiche che possono compromettere la stabilità e la sicurezza dei cittadini. Le cause – lo studio è chiaro – sono facilmente individuabili: insufficienti e mediocri opere di canalizzazione e contenimento delle acque sul terreno da parte della ditta che ha realizzato alcuni corpi residenziali proprio sulla cima delle vicine colline del bacino del Trapani. Opere di infrastrutturazione necessarie e pregiudiziali rispetto alla stessa realizzazione edilizia sono state eseguite con mediocrità ed oggi sono inutilizzabili – proseguono – e non assolvono alla funzione di regimentazione delle acque che pure è assolutamente fondamentale per la sicurezza del fronte collinare. E’ evidente che negli ultimi anni, gli organi tecnici che avrebbero dovuto vigilare affinché tali opere fossero sicure e realizzate bene non hanno assolto il proprio dovere, soprassedendo su costruzioni realizzate male, che oggi mettono a serio rischio la sicurezza dei cittadini. E’ evidente che la fame predatoria edificatoria delle colline degli anni scorsi – aggiungono Palano Quero e Guanta – ha sfregiato e danneggiato complessivamente la qualità del territorio, la vita e la stessa sicurezza dei cittadini messinesi, nel silenzio più o meno complice di chi avrebbe per funzione dovuto vigilare. A queste osservazioni intendiamo aggiungere – scrivono – alcune ulteriori valutazioni oggi, all’indomani della presentazione dello studio tecnico. Le opere di messa in sicurezza temporanea, come suggerito dall’Ing. Rustica, non son in alcun modo rinviabili e vanno eseguite nel più breve tempo possibile. Sappiamo che l’esecuzione di tali opere sarà costosa, pari a circa un milione di euro; sappiamo anche che la strada ordinaria, ossia quella che l’Amministrazione Comunale intende perseguire – ossia, dopo aver modificato i destinatari dell’ordinanza, individuati erroneamente negli amministratori dei condomini e non nelle imprese costruttrici a tutt’oggi proprietarie di strade e condotte, rivalendosi sulle stesse – appare oggi molto lunga da percorrere e soprattutto non assicura sull’effettiva possibilità di ottenere i fondi necessari per i lavori. Sulla sicurezza del territorio e sull’incolumità dei cittadini coinvolti non si può e non si deve attendere oltre. E’ conclamato lo stato di rischio del fronte collinare in questione. I lavori di messa in sicurezza devono essere eseguiti immediatamente, senza attendere che si verifichi l’ennesima tragedia annunciata. Sia il Comune a mettere in opera i lavori e si rivalga successivamente sulla curatela fallimentare, così come espressamente previsto dal TUEL e dalle vigenti normative. Urge che l’Amministrazione diffidi chi di competenza ad agire in tempi molto stretti e, laddove essa non dovesse agire, intervenire direttamente – con mezzi e risorse proprie – a rimediare il dissesto per rivalersi successivamente su di essa. Non riteniamo accettabile, infatti, che sull’evidente rischio per la sicurezza di centinaia di famiglie messinesi incolpevoli ci si possa lambiccare ulteriormente sulle competenze e sulle risorse da individuare per la messa in sicurezza del territorio”.
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