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Angsa “on the road” arriva a Messina

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AngsaSi è tenuto stamane, a Palazzo Zanca, un incontro con l’Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici. L’Angsa si batte ormai da quasi trenta anni per rivendicare il diritto di bambini e adulti ad avere la vita dignitosa e serena che spetta loro. Già nel 2011, l’Angsa aveva stabilito una serie di tappe (in base alle richieste) per incontrare “on the road” genitori e bambini, improvvisando anche dei momenti per raccogliersi insieme e sensibilizzare l’opinione riguardo questa disabilità, quale è l’autismo.
Anche quest’anno l’Angsa è ripartita in tour, e per oggi è stata prevista una tappa a Messina (tredicesima fermata). Augusto, Giuseppe, Carlo e Domenico hanno affrontato un lungo itinerario, che li ha portati ad intraprendere un viaggio nato al Nord Italia per poi raggiungere le isole, sempre a bordo delle loro inseparabili Vespe (tre Px 150 e una 200).
In un’intervista ad Augusto Gaudino, abbiamo avuto modo di capire quali siano state le sensazioni durante il viaggio: «L’autismo è un disturbo che colpisce la media di un bambino su 150, ed ogni caso è differente rispetto agli altri, esistono diverse forme di questa disabilità. Il viaggio è sicuramente un’esperienza emozionante anche per noi, abbiamo fatto qualcosa come 7mila chilometri. Anche se i costi sono stati notevoli, mi sento in dovere di ringraziare chi ci ha dato una mano in questa esperienza, anche con qualche buono benzina, ruote omaggio, e qualche pernottamento. Devo dire che abbiamo trovato tanta curiosità intorno a noi: le persone ci fermavano anche ai semafori per chiederci chi fossimo e quale fosse il nostro intento. Sicuramente ieri abbiamo vissuto uno dei momenti più emozionanti da quando siamo partiti in questo viaggio: a Villa San Giovanni abbiamo improvvisato un convegno in piazza, che si è concluso con un giro sulla Vespa anche per un ragazzo autistico».
Oltre a voler sensibilizzare l’opinione pubblica, l’Angsa vuole anche incitare gli stessi genitori di soggetti autistici ad uscire dal silenzio, senza alcuna necessità di rintanarsi nella vergogna, cercando anche di allacciare un rapporto con le istituzioni, al fine di ricevere un supporto.
Arrivati nella stanza del sindaco, Renato Accorinti, è stato ulteriormente rafforzato il concetto del dover assumere una certa perseveranza nel perseguire tali obiettivi. Lo stesso sindaco racconta: «I bambini autistici non devono essere trattati come mostri, anzi sono degli angeli. Ricordo un giorno, mentre ero a correre all’Ex Gil, che vidi uno di questi miei alunni abbracciare un albero. Alla mia domanda sul perchè lo stesse facendo, lui mi ha risposto chiaramente “sto respirando l’albero”, un concetto che va ben al di là della nostra semplice concezione!».

Davide Schepis

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