Nato dall’esigenza di assicurare – almeno sulla carta – un sistema fiscale più equo, trasparente ed orientato alla crescita, il nuovo catasto non censirà più solo i redditi presunti degli immobili ma i anche i valori. Assumeranno un peso sia la localizzazione del fabbricato all’interno dell’area urbana (una via del centro avrà un valore più alto della periferia) che la qualità e la consistenza dell’immobile, così come il suo eventuale pregio storico-artistico. Ai vani e alle rendite si sostituiranno i parametri dei metri quadri e del valore di mercato.
Ai “vecchi” tre coefficienti (1, per le abitazioni; 2, per gli uffici; 3, per i negozi) si sostituiranno i “nuovi” algoritmi, funzioni statistiche che serviranno ad applicare i valori e i redditi rilevati alla consistenza delle singole unità immobiliari, tenuto conto delle diverse localizzazioni e caratteristiche edilizie, anche nell’ambito dello stesso Comune.
Nella pratica, ci vorranno non meno di 5-10 anni per dare attuazione alla riforma. Sarà compito delle Commissioni censuarie locali e della Commissione censuaria centrale procedere all’aggiornamento dei dati relativi agli immobili in base ai nuovi algoritmi, che dovranno essere inseriti negli archivi catastali.
Proprio la composizione delle Commissioni censuarie ha suscitato da subito le critiche della Confedilizia, che ha fatto rilevare come questi organi amministrativi siano formati per lo più da rappresentanti degli enti impositori e, solo in minima parte, da rappresentanti dei contribuenti, con un evidente rischio di uno sbilanciamento ai danni di questi ultimi.
Rischio ancora più fondato se si considera che almeno inizialmente la variazione degli estimi avrebbe potuto essere impugnata solo dall’Agenzia delle Entrate e, dunque – è facile immaginarlo – solo a rialzo.
Nessuna riforma ispirata a principi di equità, trasparenza e crescita può pensare di estromettere i proprietari di casa, già colpiti da un’imposizione superiore a quella di ogni altra categoria, dal contraddittorio e di privarli del diritto di ricorrere alla giustizia, in nome della crociata contro l’evasione fiscale.
A tal fine, Confedilizia Messina, quale sindacato dei proprietari di immobili, scende in campo promuovendo presso la propria sede territoriale l’attività di raccolta della documentazione relativa agli immobili e di calcolo congruo dei nuovi valori catastali degli immobili; fornisce, inoltre, assistenza ai propri associati per quel che concerne l’impugnativa delle decisioni delle Commissioni censuarie locali, evitando che i principi ispiratori della delega cedano il passo ai soli interessi del potere di imposizione.
Confedilizia Messina – Ufficio stampa
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