Fra DAD, esami a distanza e cambiamenti derivanti da questo particolare periodo storico, che ruolo deve svolgere la scuola del domani? Per rispondere a questa domanda ci siamo rivolti a Gianluca Busacca, direttore dello storico “Collegio Sant’Ignazio di Messina”. 39 anni, appassionato di botanica e con una grande esperienza nel settore della formazione, Busacca – dieci anni fa – prende le redini dell’Istituto, insieme alla professoressa Carla Fortino. Il cambio di passo appare subito evidente, in tutti gli aspetti: dalla qualità dell’insegnamento, agli spazi dedicati allo sport, ai servizi per gli studenti. Più che un “Collegio”, sembra di essere in un College di qualche film americano.
Da alcune settimane Busacca ha dato avvio alla nuova campagna di comunicazione, denominata “Ecco Perché”, con l’obiettivo di mostrare a tutti i messinesi che in città c’è una scuola di alto livello. In questo ambito si collocano i due nuovi spot d’autore, girati dal regista Daniele Gangemi e sviluppati dalla società di produzione cinematografica Xenon Servizi, che sono in programmazione in TV e sul web.
Che effetto ha avuto la pandemia sull’istruzione italiana?
“Ha avuto un impatto impressionante. Ha mostrato tutti i limiti della burocrazia italiana e la mancanza di investimenti adeguati alle scuole. Il Sant’Ignazio aveva già iniziato un processo di digitalizzazione delle aule e della didattica da tempo attraverso tablet e lavagne LIM perché le famiglie che portano qui i figli hanno delle aspettative importanti e noi sentiamo di avere un dovere nei loro confronti, ma è stato soprattutto grazie a una Mission chiara e al grande senso di responsabilità dei nostri docenti e di tutto il personale che siamo riusciti a spingerci oltre le nostre potenzialità”.
La DAD rappresenta la scuola del futuro o è solo un problema?
“Nessuna delle due, la DAD è un valore aggiunto ma non deve essere vista come una sostituzione della didattica in presenza bensì come un’opportunità da sfruttare anche quando la pandemia sarà superata. Sempre più persone nel mondo hanno la possibilità di rimanere connessi ed esistono già svariate università online, il che può essere un vantaggio perché purtroppo ci sono pochi professori. Rimangono però dei limiti evidenti. Andare a scuola significa essere anche fisicamente vicini, osservarsi non tramite un monitor e comunicare non esclusivamente tramite tastiera. Con la DAD mancano tante cose, ma soprattutto manca l’affetto della maestra”.
Quali sono i punti di forza e gli obiettivi futuri?
“I nostri iscritti non sono semplicemente matricole e numeri ma sono innanzitutto bambini, adolescenti, giovani. Ognuno con le proprie necessità e potenzialità. Tutti gli spazi vengono sfruttati in maniera efficiente. Abbiamo investito in tecnologia interattiva e adeguato l’intera scuola alle normative aula4.0. I servizi del Sant’Ignazio di Messina possono essere fruiti anche da esterni perché la vera scuola è della Comunità. Ecco perché siamo sede EIPASS, per dare la patente europea informatica a chi vuole affacciarsi al mondo del lavoro ed ecco perché abbiamo creato la “collina didattica”, aperta a famiglie e studenti anche non del Sant’Ignazio, per andare la domenica e vivere una giornata a contatto con la natura, in armonia con i propri figli. Il nostro obiettivo è dare tutti i mezzi e tutte le opportunità possibili ai nostri ragazzi per fare di loro, un domani, donne e uomini al servizio della comunità”.
Il Direttore Busacca, prima di salutarci, ci dà un’ultima riflessione che ci rimarrà nel cuore: “Un giorno cesserò di essere il Direttore di questa storica scuola, ma per allora spero di aver lasciato un contributo. Perché l’Ignatianum non è solo mio, o solo nostro. L’Ignatianum è dell’intera comunità.”
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