Per il periodo che va dal mese di gennaio fino a novembre 2017, le entrate in campo tributario erariale ammontano a 407.948 milioni di euro. Un valore che, messo a confronto dello stesso periodo per il 2016, segna un incremento dello 0,9% (3.801 milioni di euro in più).
Su questi quasi 408 miliardi di euro, le entrate relative al settore dei giochi ammonta a 12.950 milioni di euro, da cui bisogna decurtare 316 milioni di euro, pari alle imposte indirette, per un cifra “pulita” di 12.582 milioni di euro. Il mese di novembre 2017 ha fatto registrare un aumento nei consumi per quanto riguarda gli apparecchi da gioco di tipo slot machine e videolottery. In diminuzione invece il dato relativo ai giochi del Lotto, con un calo che è stimabile tra il 10 e il 9% in meno, rispetto ai mesi precedenti. Possiamo quindi affermare che in ottica fiscale, durante il 2017, i dati siano nel complesso positivi, anche per il gioco d’azzardo. Il boom, verificato negli anni precedenti, si è adesso normalizzato. Questi dati si sommano a quelli già pubblicati durante lo scorso giugno ed evidenziano un aumento del 27% – rispetto al 2016 – delle scommesse sportive e dei giochi online anche attraverso i programmi di affiliazione casinò.
La pubblicazione dell’inchiesta “L’Italia delle slot”, da parte del Gruppo Gedi, in collaborazione con agenzie specializzate in data-journalism, ha fatto emergere come la realtà delle slot machine, sia ormai diffusa a livello nazionale, su tutto il territorio. La Camera di Commercio nel 2016 evidenziava già un incremento del 13% di operatori specializzati nel gioco d’azzardo. Di queste società operanti nel settore del gambling, 2.958 sono sotto forma di imprese individuali, 3.211 sono società di capitale, 1.102 società di persone e 39 altre forme. Si tratta di un dato che va comunque a confermare una crescita per il settore del gioco in Italia. All’aumento delle imprese operanti in questo settore corrisponde un incremento del volume d’affari del gioco d’azzardo che, in Italia, fra il 2014 e il 2016 è passato da 84,5 miliardi di euro a 96 miliardi. Il dato per l’anno da poco concluso non è ancora disponibile ma, come anticipato in apertura, a parte l’ultimo periodo, c’è stata ancora una volta una crescita.
Contestualmente a questo variazioni positive il Governo, nel corso del 2017, ha presentato un riordino per il settore del gioco al fine di regolamentare la presenza di sale da gioco, di slot e il diffondersi di casinò virtuali che sono già presenti nel nostro Paese. Rispetto al 2016, il Governo, ha deciso di trattenere ai gestori di slot machine e sale da gioco un 15% in più, nonostante poi nel pagamento dei giocatori non si sia verificato alcun abbassamento.
Se sul fronte fiscale il gioco d’azzardo diventa, per lo Stato, una risorsa economica è bene riconoscere che, quando non effettuato con moderazione e in modo responsabile, può causare ludopatia o seri problemi di gioco compulsivo. Molti comuni d’Italia, per questa ragione, si sono attrezzati tramite le ASP allestendo centri di assistenza sia telefonica che telematica. Questi centri, attraverso il supporto di psicologi professionisti, sono a disposizione di chi soffre di disturbi di tipo patologico legati al gioco.
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