Via Placida, locale confiscato alla mafia diventa uno sportello d’ascolto

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Si è svolta oggi, su iniziativa degli assessori alle Politiche Sociali, Nina Santisi, e alle Politiche della Casa, Sebastiano Pino, l’inaugurazione di uno sportello di ascolto in un locale, sito in via Placida, 101, confiscato alla mafia, acquisito al patrimonio del Comune di Messina ed assegnato al CIRS Onlus (Comitato Italiano per il Reinserimento Sociale).

La finalità dell’iniziativa è rispondere alle esigenze di soggetti svantaggiati che presentano numerose problematiche e desiderano avere uno spazio di ascolto per essere orientati verso soluzioni adatte alle proprie necessità attraverso consulenze psicologiche, sociali e legali.

“L’utilizzo dei locali per fini sociali rappresenta un messaggio chiaro e tangibile della nostra Amministrazione comunale – hanno evidenziato il sindaco Accorinti e gli assessori Santisi e Pino – nell’azione di contrasto alla criminalità organizzata, in quanto la restituzione dei beni alla collettività è l’affermazione della cultura della legalità e della trasparenza. Tali opportunità rappresentano occasioni importanti per la città di Messina nello spirito del rilancio contro ogni forma di violenza e devianza. L’iter ha richiesto tempo, ma oggi questo bene viene restituito alla collettività per offrire servizi nell’ottica di una sinergia e di una condivisione tra istituzione e associazioni”.

Il progetto prevede la creazione di un punto informativo su tutti i servizi territoriali esistenti per la cittadinanza rivolti a bambini, giovani, anziani, immigrati e soggetti vittime di violenza; una rete sociale con altre associazioni ed enti presenti sul territorio messinese; l’attuazione di interventi tempestivi con il supporto di assistenti sociali, legali, psicologi e personale qualificato preposto a determinate esigenze del richiedente; ed un punto di ascolto per rispondere in modo preventivo a problematiche emergenti come la violenza sulle donne, evitando fenomeni di gravità maggiore, in cui accogliere sia uomini che donne. Altri obiettivi rilevanti del programma sono l’accoglienza, l’ascolto telefonico, i supporti psicologici e legali, il segretariato sociale, l’orientamento, l’attivazione immediata di reti sociali in caso di violenza, la creazione di gruppi di mutuo aiuto, la mediazione culturale e familiare, l’educazione alla salute, la consulenza di coppia, informazione e consulenza su genitorialità, affido, adozione, la consulenza per enti pubblici e privati per la gestione di servizi di accoglienza e CAF. Il progetto si divide inoltre in alcune fasi metodologiche di attuazione.

E’ prevista infatti una fase iniziale della durata di 6 mesi in cui verrà pubblicizzata l’esistenza del servizio e sarà attivata l’accoglienza sia telefonica che in struttura delle richieste provenienti dal territorio. In tal modo si raccoglieranno i dati e si attiverà una rete di professionisti pronti a dare risposte alle richieste evitando lungaggini burocratiche. Nella fase successiva, in base alle richieste di aiuto accolte, sarà fatta una lettura dei bisogni maggiormente emersi dal territorio e si predisporranno attività mirate con l’ausilio di un team di professionisti e di servizi presenti sul territorio. Si prevede di effettuare in modo continuativo gruppi di mutuo aiuto per il supporto psicologico a donne vittime di violenza.

Prima dell’avvio del progetto è prevista una formazione specifica per il personale che collaborerà allo sportello di ascolto, i cui orari di apertura saranno lunedì pomeriggio dalle 15 alle 18, giovedì mattina dalle 11 alle 14 e venerdì mattina dalle 8 alle 11.

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