Oggi, alle 19.00, il Consiglio comunale tornerà a riunirsi per trattare la delicata questione del Piano di riequilibrio finanziario. E proprio su questo punto e sull’abbandono da parte di Luigi Sturniolo e Nina Lo Presti verte questa lunga nota del movimento cambiamo Messina dal Basso: «Il Coordinamento di CMdB — si legge nel comunicato —, attraverso diversi momenti assembleari, tenutisi in quest’ultimo periodo, ha preso atto delle differenti posizioni presenti all’interno del Movimento e del gruppo consiliare rispetto al voto sul Piano di riequilibrio.
Chi oggi è contro il piano non lo è perché intende collocarsi contro il sindaco Accorinti, pur lamentando la mancata attivazione di processi partecipativi ed evidenziando la necessità di un repentino e inderogabile cambio di passo nel rapporto tra Giunta, Consiglieri e Movimento, quanto piuttosto perché teme di farsi corresponsabile dei guasti del passato e dell’attuale politica dei sacrifici che tende a far pagare la crisi non a chi l’ha determinata (classi dirigenti politiche, economiche e finanziarie) ma ai ceti sociali medio bassi, alle prese con una nuova povertà sempre più dilagante.
Chi è contro il default (conseguenza inevitabile di un’eventuale bocciatura del Piano), non lo è perché non vede i rischi connessi al doversi fare carico della massa debitoria, ma perché vuole mantenere in capo all’Amministrazione il margine maggiore possibile di scelta sul come, dove e attraverso quali processi (di efficientemente piuttosto che di tagli lineari), reperire i fondi per uscire dal rischio dissesto e riuscire addirittura a rilanciare una città che oggi è allo stremo. Qualunque sia l’esito del voto in Consiglio Comunale, il Coordinamento di CMdB, sollecita l’Amministrazione a denunciare pubblicamente tutte quelle situazioni di “cattiva politica” che hanno portato a questa situazione economica il Comune di Messina e di rendere pubblici tutti i numeri reali, capitolo per capitolo e tabella per tabella».
Il Movimento torna ancora a parlare di tempi ristretti e complessità della materia da trattare che hanno determinato una situazione non dipendente da scelte soggettive: «A fronte di una situazione drammatica ereditata dal passato, in presenza di una normativa severa ma che lascia spazi di discrezionalità e indeterminatezza, in previsione di un futuro in cui il quadro può continuamente cambiare e non siamo in condizione di determinare ogni evento perché molto non dipende dalle nostre scelte soggettive, ci siamo trovati a fare i conti con i tempi ristretti per esaminare la materia, la sua complessità e vastità, il grado di tecnicismo presente e la mole d’informazioni fornite dai dipartimenti e dalle partecipate».
Nonostante tutto, dichiara di assumersi le proprie responsabilità: «Siamo consapevoli della responsabilità individuale in capo a ogni singolo consigliere, e della dialettica presente all’interno del movimento: riteniamo pertanto legittima qualsiasi espressione di voto. Non dobbiamo, però, lasciarci dividere dalla questione Piano di riequilibrio o dissesto, come se l’uno o l’altro fossero soluzioni buone e auspicabili, prodotte da una nostra libera volontà, perché significherebbe accettare la sfida del neoliberismo sul suo terreno e condannarsi quindi a sconfitta certa».
E su Sturniolo e Lo Presti: «Consapevoli che l’abbandono dal gruppo Consiliare di due consiglieri rappresenta comunque una perdita di ricchezza e rende tutti più deboli; il compito che ci attende è perseverare nella ricerca di percorsi alternativi e riprendere e rilanciare il carico di aspettative ed entusiasmo che ha accompagnato l’elezione di Renato Accorinti, mettendo in campo una più incisiva presenza in città e provando a ricostruire su nuove basi il rapporto con la giunta».
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