Gianpiero D’Alia assente. Altri messinesi che potrebbero non essere alla Camera. Il Movimento Cinquestelle attacca il Pd e ritiene che la votazione possa slittare. Si apre così la giornata, a meno di un rinvio, più lunga sul caso Genovese. Oggi Montecitorio sarà chiamato, dopo il Decreto Legge Lavoro come annunciato dalla presidente Laura Boldrini, a votare l’autorizzazione o no all’arresto del parlamentare messinese Francantonio Genovese, indagato nell’inchiesta sull’utilizzo dei fondi della Formazione Professionale.
“Non ci sarò – afferma D’Alia, deputato e presidente nazionale dell’Udc – per ragioni di salute, mi sto sottoponendo a fisioterapia, allo stesso tempo non voglio rilasciare dichiarazioni su questa vicenda”.
Vincenzo Garofalo del Nuovo Centrodestra, invece, è previsto alle 19,30 all’Hotel Royal per la convention elettorale del Ncd con i 400 presidenti dei circoli a sostegno del candidato Nino Germanà. Garofalo ieri ha dichiarato: “Non intendo anticipare alcun commento, voglio ascoltare prima l’istruttoria e vedremo”. Ma Garofalo, come D’Alia, potrebbe tornare prima da Roma. Tra i messinesi alla Camera potrebbero profilarsi altre assenze. Tra le poltrone vuote della Camera, probabilmente, anche quella di Antonio Leone che è stato relatore del caso Genovese in giunta per le autorizzazioni ricevendo la bocciatura della proposta per il no dai colleghi di Pd, Cinquestelle e Sel. Proprio i Cinquestelle, invece, parlano di rischio rinvio del voto su Genovese legato anche al Decreto Lavoro e alle polemiche legate a quest’ultimo provvedimento. @Acaffo
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