Trasformato in legge il decreto per il fondo di perequazione. Croce pensa ora alle misure correttive per evitare il dissesto

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comuneÈ una giornata molto importante per il Comune di Messina. Da un lato la notizia che il commissario Croce ha presentato le misure correttive per evitare il dissesto, dall’altro, all’ora di pranzo, la conferma che la Camera aveva votato trasformando in legge il decreto 174 del 2012 che riguarda il fondo di perequazione per le amministrazioni a rischio dissesto. Come già segnalato Messina, attraverso i criteri disposti dalla legge, potrebbe ottenere un contributo di 72 milioni di euro da restituire con un Piano di rientro decennale (300 euro la cifra che sarà assegnata per ogni abitante). Punti fondamentali per accedere al Fondo nazionale: l’approvazione in consiglio comunale della delibera con l’adesione al Fondo di perequazione (già approntata dalla Ragioneria generale), delle misure correttive consegnate oggi dal commissario Croce al consiglio comunale e del bilancio di previsione 2012. Per le misure correttive, in nove pagine, il funzionario a capo di Palazzo Zanca elenca agli esponenti politici cosa fare e la documentazione è stata già trasmessa alla Corte dei Conti, dopo che i giudici contabili avevano bacchettato duramente l’amministrazione. Per recuperare risorse Croce pensa a incrementare gli introiti dall’Amam, l’azienda meridionale acque, la Tarsu (la tassa dei rifiuti), le contravvenzioni al codice della strada, i fitti non riscossi, e i fondi dagli oneri concessori, di urbanizzazione e sanatorie. Disposto pure a velocizzare la vendita del patrimonio immobiliare del Comune con la riduzione del 20% del valore stimato, in modo da attrarre acquirenti secondo la proposta irrevocabile di acquisto senza incanto. Forti “tagli” decisi per gli affitti a carico dell’amministrazione pubblica che nel 2013 dovrebbe far recuperare soldi per 1 milione e 100mila euro. Tagli anche ai servizi dati in esterno a privati, mentre le società partecipate saranno soggette a uno stringente controllo preventivo. Anche le spese per il personale comunale e per le partecipate saranno ridotte come le indennità accessorie (i dipendenti pesano sul bilancio per 84 milioni di euro). Sull’Atm Croce pensa alla liquidazione e alla trasformazione in Spa – come già previsto dalla legge – mentre sul contenzioso tra Ato3 rifiuti e Messinambiente occorrerà trovare una transazione.

@Acaffo

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