Sembra proprio non esserci tregua per il Teatro Vittorio Emanuele. La Regione vuole vederci chiaro sulla gestione dell’ex presidente, Maurizio Puglisi e dell’ex Sovrintendente, Antonino Saija, così tra qualche giorno da Palermo verranno degli ispettori pronti a far luce su quella che è stata la conduzione economica e finanziaria dell’ente nel biennio 2015-2016.
Tutto parte proprio dalle denunce fatte dall’attuale commissario, Salvatore Iervolino, anch’egli nominato dalla Regione ad inizio 2017 dopo le dimissioni in massa dei componenti del Consiglio d’Amministrazione. Tornando agli ispettori, a fare le pulci al Teatro saranno il dirigente Antonino Mazzaglia e i funzionari, Massimo Piccolo e Gaetano Schillaci, che molto presto faranno un’ispezione a sorpresa, nel senso che è attesa ma non si conosce ancora il giorno in avverrà.
Dopo di che, avranno a disposizione 60 giorni per predisporre la relazione finale, così come previsto dal decreto da cui è scaturito l’incarico. Iervolino, appare tutt’altro che sorpreso: “Mi sembra un atto dovuto da parte della Regione, io ho evidenziato alcuni fatti e adesso, com’è giusto che sia, il Governo vuole vederci chiaro. La mia presenza qui conferma ulteriormente quanto sia stata disastrosa la gestione economica dell’ente negli anni passati”.
E adesso? A questo punto appare del tutto evidente che sul futuro del Teatro Vittorio Emanuele si sia giocando una vera e propria guerra a distanza tra Palermo e Messina. Pochi giorni fa, il sindaco Renato Accorinti ha nominato Luciano Fiorino nuovo presidente del Cda e Mariangela Pizzo come sua vice.
Un colpo di mano che evidentemente non è andato giù all’Assessorato regionale al Turismo e allo Spettacolo, intenzionato a non far passare in cavalleria la gestione che ha spalancato le porte al commissariamento degli ultimi mesi e quindi pronto a stoppare ogni nuova nomina da qui in avanti.
Antonio Macauda
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