Tavolo Soru

Soru (Pd) a Messina per le Europee: “Gli elettori Cinquestelle spesso traditi dai rigurgiti razzisti di Grillo”

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Tavolo SoruIl dibattito sull’euro, le spinte anti-europeiste che animano la campagna elettorale per le elezioni del 25 maggio prossimo e il valore competitivo del lavoro sono al centro del confronto al comune di Messina, nel salone delle Bandiere, dove oggi Renato Soru, candidato Pd della circoscrizione Isole incontra gli iscritti al partito democratico, coinvolti in tutte le sue componenti e aree di riferimento. 

 

“In questa campagna elettorale – dice Soru – si confrontano tre idee diverse di Europa: quella che la cancella dei partiti antieuropeisti che qualcuno prevede che possano toccare persino il 30% dei consensi. In questa idea di Europa pericolosamente partecipa anche Grillo i cui elettori, a mio giudizio, sono spesso traditi in legittime istanze che sono anche le nostre dai rigurgiti razzisti di alcune idee del leader M5S; l’idea del partito popolare europeo che vuole ingessare le politiche economiche nella rigidità dei vincoli di bilancio i cui risultati nell’economia dei paesi più in difficoltà di sviluppo sono visibili e provocheranno ulteriori retrocessioni e quella del Pse a cui il Pd aderisce. Noi immaginiamo un’Europa inclusiva, accogliente e in grado nelle politiche economiche di spingere verso un nuovo sviluppo i paesi della nostra comunità che sono più indietro di altri. Noi usciremo dalla crisi tornando a investire, creando consumi, portando di nuovo in moto questo Paese”.

 

Nel merito delle politiche economiche, Soru insiste: “La svalutazione competitiva del nostro lavoro è stata spesso considerata la soluzione per superare le fasi di crisi in cui alcuni settori hanno vissuto. Penso alla crisi del settore vinicolo siciliano, ad esempio. La soluzione è opposta esattamente come accaduto per questo comparto: puntare sulla valorizzazione, incrementare i progetti innovativi, proporsi ad un mercato ampio in cui siamo in grado di competere. Per questo pensare ad una Italia fuori dalla zona euro è un inaccettabile passo indietro, una strada verso l’isolamento che nessuno può accettare e che la nostra economia non può sostenere”.

 

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