Ancora una volta il capogruppo di Ncd, Daniela Faranda, torna sull’argomento dell’integrazione oraria dei 50 contrattisti agenti della Polizia Municipale. La consigliera comunale chiede al Sindaco, al Segretario e Direttore Generale del Comune, al Comandante del Corpo di Polizia Municipale, all’Assessore alla Mobilità Urbana, all’Assessore alle Politiche del Personale, di conoscere se intendono integrare e/o consolidare l’orario di lavoro di questi agenti, incrementando così i servizi essenziali e indispensabili alla collettività, «derogando come previsto dall’ art. 9, comma 28 della L. 122 così come integrata dall’art 4. ter. della L. 44, che prevede per i servizi essenziali, quali le funzioni di polizia locale, una deroga sia per le assunzioni che per tutte le spese ad esse riferite». E invita, inoltre, chi di competenza, a prendere provvedimenti al fine di garantire alla collettività tali «servizi essenziali e indispensabili che la legge tutela, deroga e garantisce ovunque, sempre e comunque, evitando così un ulteriore aggravamento del contenzioso in itinere con il personale contrattista».
Tutto ciò, anche alla luce del fatto che negli ultimi mesi il transito dei tir in città è notevolmente aumentato, «in particolare — sottolinea Daniela Faranda —, lungo la Via La Farina, la S.S.114 e il Viale Europa, quale conseguenza delle problematiche riscontrate negli approdi di Tremestieri, e della rada S. Francesco». Un tale incremento ha come naturale conseguenza l’aumento del rischio di incidenti, che secondo la consigliera non può essere ignorato; inoltre, «il vasto perimetro dell’area pedonale — aggiunge — ha sottratto alla circolazione importanti arterie cittadine destinando il carico maggiore del traffico veicolare nelle aree adiacenti dando vita a interminabili code di veicoli».
«L’isola pedonale — puntualizza ancora — è frequentata per la maggiore da anziani e da tantissimi bambini e deve essere necessariamente vigilata». Un vigilanza che però non può essere applicata correttamente proprio a causa del fatto che i 50 agenti di Polizia Municipale, Polizia Giudiziaria e di Pubblica Sicurezza, addetti ai servizi viabili, al pattugliamento e al controllo del territorio, sono costretti a lavorare a orario ridotto.
Un’annosa questione che ha comportato — aggiunge ancora Faranda — una diminuzione di prevenzione e sicurezza ma anche di «entrate derivanti dall’attività sanzionatoria quali proventi delle costanti e innumerevoli infrazioni al codice della strada».
«I Revisori dei Conti del Comune hanno più volte ribadito che è possibile derogare ai vincoli dell’art. 9, comma 28, L. 122 solo ed esclusivamente per la spesa attinente i lavoratori contrattisti della Polizia Municipale, del sociale e dell’istruzione. Tale personale contrattista — ricorda — è transitato nel Corpo di Polizia Municipale attraverso atto d’interpello per Mobilità interna, ha effettuato un corso di formazione professionale, un concorso interno con prove selettive, visite mediche, il conseguimento della Patente di Servizio obbligatoria per il raggiungimento dell’idoneità attestante l’abilitazione a condurre auto/moto di servizio».
Questi lavoratori, però, dal 2010, attraverso tali procedure di mobilità interna, «sono transitati nel Corpo di Polizia Municipale modificando qualifica e profilo professionale», vedendosi drasticamente ridotte le ore lavorative.
Alla luce di ciò, «il personale contrattista — conclude la capogruppo di Ncd — ha diritto al consolidamento dell’orario di lavoro a 36 ore settimanali».
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