Il candidato a sindaco di Nuova Alleanza, Gianfranco Scoglio, ribadisce il suo “Sì”, convinto che il Ponte rappresenti un’opportunità di sviluppo per l’Area dello Stretto. Per definire le iniziative da intraprendere a difesa delle città dell’area, a seguito delle dichiarazioni del Ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, che ha definito non più prioritario l’attraversamento stabile dello Stretto, e in merito alla decisione del Governo Monti di procedere alla liquidazione della Società “Stretto di Messina S.p.A.”, domani alle 10.45 incontrerà il Commissario Straordinario del Comune di Reggio Calabria e il Sindaco del Comune di Villa San Giovanni.
Di seguito la lettera di motivazioni di Gianfranco Scoglio:
«Purtroppo come spesso accade quando si tratta di argomenti che riguardano la collettività e il Meridione, tale decisione unilaterale è stata assunta nel silenzio del Presidente della Regione Sicilia e di tutta la deputazione nazionale e regionale.
La decisione del Governo penalizza oltremodo le città di Messina, Reggio Calabria e Villa S. Giovanni che da circa 40 anni attendono la realizzazione di un opera che da sola può avviare un processo di sviluppo economico e occupazionale dell’Area dello Stretto fornendo ai cittadini una concreta speranza occupazionale sia in riferimento ai lavoratori del comparto che ai professionisti, ai ricercatori ed alle imprese in un periodo di crisi economica di straordinaria portata che investe in particolar modo il Meridione.
Ma come si fa a non capire che la realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina è necessaria soprattutto oggi per fornire un adeguata soluzione alle problematiche economiche del Paese?
Come si fa a dire ai Siciliani che l’ opera non è più prioritaria per il Paese quando sono stati i vari Governi Nazionali che si sono succeduti nel tempo a proporre alla Commissione Europa la realizzazione dell’ infrastruttura quale nodale per la realizzazione del corridoio V Berlino – Palermo?
Ed ancora come si fa a dire agli Italiani che i soldi sin qui spesi per la progettazione sono stati sprecati e che occorrerà pagare ingenti penali, sempre a carico dei cittadini, al General Contractor?
E non si dica che non ci son le risorse per realizzare l’ opera considerato che le stesse dovevano necessariamente sussistere al momento della gara per la selezione del raggruppamento concessionario.
Per la nostra città rinunziare al Ponte significacancellare una speranza di sviluppo collegata anche allo straordinario marketing territoriale ed alla presenza sul territorio dei principali gruppi di rilevanza mondiale interessati dalla realizzazione dell’ opera.
Il Governo deve chiarire se il progetto del Ponte è tecnicamente realizzabile ed in caso affermativo porre in essere senza indugio tuti gli atti per avviare finalmente i cantieri.
In ipotesi in cui il progetto non sia realizzabile o di diversa scelta da parte del Governo, è preciso obbligo politico ed etico per lo stesso di richiedere alla Commissione Europea la sostituzione dell’ opera proposta e l’ individuazione delle alternative per far sì che la Sicilia e la città di Messina quale porta della Regione possano realmente completare l’ anello di congiunzione infrastrutturale con i Paesi del Mediterraneo.
Le risorse Comunitarie e Nazionali in tale ultima ipotesi devono essere spese sul territorio per l’ alta velocità ferroviaria Messina –Fiumefreddo – Catania – Palermo, per la realizzazione di porti ed interporti intermodali del sistema Gioia Tauro, Messina, Catania e Termini Imerese, per la realizzazione nella Provincia di Messina di un aeroporto cargo e lowcost, per la nuova viabilità di attraversamento della città di Messina oggetto di provvedimenti governativi per l’ emergenza traffico, e per il collegamento marittimo dell’ Area dello Stretto garantendo così l’ ammodernamento del sistema distributivo e misure finanziarie finalizzate alla crescita della città ed ad una migliore qualità della vita.
Il Governo deve inoltre garantire la continuità territoriale tra l’ isola ed il continente con tariffe sociali per i residenti che oggi pagano per la frequentazione delle reti Universitarie e sociali ingenti tariffe per l’ attraversamento dello stretto sia per le autovetture che per i pedoni.
È vergognoso che oggi la città di Messina dopo decenni di attese che hanno penalizzato la scelta di ogni strategia anche urbanistica per la tutela delle aree interessate dall’ attraversamento stabile debba oggi subire anche la perdita della speranza di una crescita occupazionale ed economica senza che nessuno si indigni».
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